Volontà - anno XVIII - n.10 - ottobre 1965

il bene di Utili, invocando quindi dall'autorità i rimedi più oppor/uni contro le brutture che. in essa si mani.fesrano. Ma dai frut,ti si riconosce l'albero e se /'u,nanità è oltraggiala nel sistema capitalista non lo è per errore o imperfezione, ma perchè es– so 11011 è organizzato per n bene di lulti bensì per l'arricchimento del– la minoranza che detiene il capitale ed il poler:: ad esso legato. Il bene collettivo le è estraneo; anche se porla talvolta un benessere fi,t1izio e circoscritto esso è tuttavia occasionali, briciole sparse di una congiun– tura favorevole che si alterna alle cri.si economiche e alle guerre. Far balenare alle masse il miraggio di un benissenz permanente entro quer sto sislema economico, non può essere che errore o malafede. Le for– ze clu intendono liberare l'uomo dal bisogno e dalla lolla per l'esi– stenza devono porsi la prospettiva del superamenlo dei sistemi capita– lis1i privali e statali, verso forme comunitarie. Ecco perchè la sinistra italiana non si decide a sbloccare la situa– zione facendo app,;l/o diretlamente al popolo: perchè essa è prigio– niera del potere e del suo sistema economico. Le riforme cl/essa re– clama con tanto rumore possono interessare direl/anunte le nuove forze del neocapi,alismo o nuovi strati di borghesia, ma 11011 possono suscitare nel popolo un interesse vitale. Ad a/fidare all'azione popolare la causa di queste riforme c'è il ri– schio ch'esse cambino natura ed assumano un contenuto ed un signi– ficato diverso. E i nostri uomini politici. non sanno rischiare come ha fatto, in Grecia. Papandreu; preferiscono affogare tranquillamente n,i/ marasma e nel ridicolo. A meno che il popolo si muova un giorno senza le loro sollecitazioni ed allora /'anarchia noti sarà soltanto un fantasma paventato nei bollellini polizieschi, ma una realtà in atto, u– na ventata purificatrice e distruttrice di mem:.ogne. AUIERTO MORQN"I lo intendo per anarchismo critico, un anarchismo che, senza essere scettico, non s'accontenta delle verità acquisite, delle formule semplici– stiche, un anarchismo idealista ed insieme realista, un anarchismo, in– somma, che rimesta verità nuove al tronco delle sue verità fondamenta– li, sapendo potare i suoi vecchi rami. Non opera di facile demolizione, di nullismo ipercritico, ma rinnova– mento che arricchisce il patrimonio originale e gli aggiunge forze e bel– lezze nuove. E quest'opera la dobbiamo fare ora poichè domani dovre– mo riprendere la lolla, che mal si concilia col pensiero, specie per noi che non possiamo mai ritirarci sotto la tenda quando infuria la batta– glia. Camillo Berneri 548

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