Volontà - anno XVIII - n.10 - ottobre 1965

IL DOVERE A OOl.,F KARL EICHMANN ha fallo if • s110 • doi•ere. Egli, mfatti, - da lmo11 \Oltlato - ha ubbidito come ub– bidisce 011,1ibuon soldato senza do11umdar– si, come 1111 <111a/11nq11e 11orrafe, «p~rchè•? No11 c'è «pcrchè» alla llbbidienza del l:11011s0Ma10 germanico: la Patria si ser- 1•e ,mche facendo da sentine/fa ad 1111 bi– <lone co11 lo stesso umile e modesto seu- 11111e1110 del do\lere del soldato al fronte. Il soldato al fronte rischia, ind11bbia– mn11e, ciò che nelle retrovie non è 1r1a11- co d,1 vensare, ma il furiere od il Capo Lagiir, luumo la ideutica, medesima vo– lu11/lÌ d'11hbidire a quali ordi11i non ha i111por1tm:.a. Ubbidienti alla «coscienza• del dovere, 11011 lw11110, 11è possono avere, altri vro– blemi di coscie11za perchè, oltretutto, il dot·ere 11011 può ammettere w, problema di coscienza. S'egli 110n lo facesse, lo farebbe ,m al– tro: q11i11di l 11011 farlo 11011 servirebbe a m,lla se 11011 a prendersi delle grane: la resJ}Of/Sllbilitt} 110n i! «sua• ma dei suoi superiori, SH s11 si110 ad Hitler ... Quindi Eichllll/1111 f)//Ò redigere, verbalizzare, or– di11are ... 1-leidrich, /Jintmler, Hitler, la Ptllria sono i respo11sabili di ciò elle egli «eseg11e• ... Sotto il profilo "morale" egli i a posto; eppoi «giuridicameute• Israele 11011 ha il diritto di giudicarlo i11 quanto la Repubblica Israeliana 11011 esisteva - come 11azio11e - dal '43 al '45 e questo Stato, oggi esistente, 11011 può •arrogarsi• il diriflo di rap1,rese11tare «tutti• gli E– brei, ad esempio quelli Sovietici, Polac– chi, Ungheresi o Lituani, ma soto gli E· brei ivi abitanti e quindi con «diritto• per essi dal '48 in poi, e solo per fatti i– uerenli a «q11esto• periodo .•.. Come Eiclw1a1111,migliaia e migliaia di ex nazisti, o sc11111lice1111mle «cittadini• tedeschi e dei paesi occupati dai tedeschi «11bbidirono» 11el 11u111e di una specie di mostro sacro, de110111inatoil è.overe. Il dovere, ad 1111 certo 111111to, è la co– scie11za stessa: /ti coscicnw del dovere. Il do, ere è «onore tedesco• e l'onore I! fedeltil, motto delle SS. Gli stessi «ve11- t1l11glisti» di Stauflemberg d,ìnno fasti• dio ai buo11i palrioti delle ({ue Germa11ie che, a vent'a1111i:Jal1'11!1i111a lezio11e, iden- 1ìfic<mo gli stessi co11 il «tradimento al do1·ere• e ne s11obba110le celebratio11i. La Germania 11011 ebhe «llesiste11ze• di 11ess111za spf'cie, esc/1jso i pochi giovani della «Ros,ibial!ca• e vochi isolati «ribel– li»: la Germania. che delle i 11a1alia mol– li fra i piit grandi filosofi ri\ 0 01111.ionari, 11011 si ribellò mai, sopratwtto sul ,,iano del dovere militare. Oggi una muraglia divide i11 due la Ger– mania, ma il concello del «dovere sino a/l'ultimo» è rimasto i11ta110a maggior gloria del popolo tedesco. Se poi a quel– c11110 fossero sorti dei dubbi sulla giu– stezza Q 111e110 del dtl farsi, valeva la mas– sima: «se 11011 lo faccio io lo fa 1111111- IYO... •; quindi 11111/a di • r,ratico» nel di– s11bbidire, ma, anzi ... Il dovere va eseg11ito dal «comandato• ma, anche e sopra1111t10,dal volontario, i11 q11a1110, essendo, appunto, tale, il vo– lontario di per se stesso Ila fatto una precisa scelta come la fa il prete o la monaca e, q11i11di,dopmamente egli deve ubbidire considerandosi «consacrato» al dovere. E (11 cosl elle Erich Rajakowiscl1 (EH· rico Raia) 11ato a Trieste scelse la «via• del dot>ere meritandosi di entrare nelle 591

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