Volontà - anno XVIII - n.7 - luglio 1965

Il vicario e il giardiniere "Je crains que l'histoire n'ait à repnx:her au Saint-Siève d'avoir "fail une politiquc dc commodité pour soi-m€:me, et pas r,1and « chose dc plus. C'est triste à l'cxtrème, surtout quand on a « vécu sous Pie XI. Et tout le monde se fie sur ce quc Rame « ayant été déclarée ville ouvcrtc personne de la curie n'aura ricn « à ~ourf!'ir, c'est una ignominie•· Cardinaie Tisserant DI t1//ti quelli che hanno scritto o parlato de li Vicario, pochi l'hanno letto e sanno ancora ci,c si tratta soltatito di un papa giudicato w1 vile; qualcuno ha addirit– lura parlato di 11no pseudo-lavoro tea1rale o di carte/fo pubblicitario sfruttato da w1 giovane artista a111biz.ioso.La critica in ultimo ha se11tenz.iaroche Il Vicario è un'opera retorica, convincendo chi era già convinto per partito preso, non coloro che sanno es• sere la retorir:a, in generate, il pecrnro di wtti gli scrittori giovani e, in particolare, il percato dei ;1erso11aggidel dr:imma, Gerstein e Fontana, che llanno le idee nel cuore P nelle mani, o ((i chi, come Pirl XJJ, nessuna idea e soltanto belle parole per coprire la 11ropria po/i1i.:a p11silla~i111e,di citi ha un atteggiamento assolutistico se vuole at– torno a sè Wlli esecutori e nessun collaboratore, o si twcca quando si gira un film in Vaticano e 11011 p11ò truccarsi davanli alla critica e alla verita, quella verità cl,e serondo Bmno e a favore di Bruno « nè per violen;,a si toglie, nè per antiquilà si cor– rompe, nè per occultazione si sminuisce, nè per comunicaz.ionc si àispcrde: perchè senso non la \~tJnfondc, tempo non l'a:-niga, luogo non l'ascondc, notte non l'interrom– pe, l('llC'hra non l ';_wela; anzi, con essere più e più impugnata, più e più riuscita e Il libro 11c11 i: il solito dra111ma uscito dalla fantnsia di wi letterato: è un lavoro d'mdagine mim1z.io.rn , particolaregginta e, se vogliamo, a11che veclm1te, propria di rm tedesco. Q11ar1doil dramma fì11içce, iniziano lllnghe delucidazioni storiche tratte dalla letteratura att•:•;ta e critica di documenti e libri relativi all'argomento di u,1 p"apa che per ,,•!tà fa il gran rifiuto: di Pio Xll elle crede di scegliere il minor male, Hitler, onrle evirare c:ne/lo per lui maggiore, Stali,1; che finge di 11011 vedere le camere a gas verchè il peri::CJlocomunista e ateo gli sembra più. grave. Più grave di un ge110cidio? ! For,,:;esarebbe staro più avpropriaro mettere in bocca al f)(lpa le parole del vecchio deportato nel mo11ologo del quinto atto: « Dovunque ti trovi, terribile Tddio, quello che ci sow·asta è il tuo ciclc-. ~ sei tu che hai dato forza nelle mani del boia ... O Inco– noscibile, come ho potuto d11bit;1re mni che non fossi anche tu parte del gioco?"· Ma è preferibile allonta,wre lo sguardo da arti personaggi, zi,nbelli 11elle mani del "Terribile lddio", politicami meschini preoccupati soltanto di salvare le vosiz,io11i e le re11di1ee incapaci di avere 1111'ideacoraf!giosa. Si mediti piuttosto la figura poe• tica riel gesu! 1 a Riccardo Frmlana clre seg11e volontariamente la sorte di una famiglia ebrea ad Auschwitz, arrestata a Roma sotto le finestre del papa. Quando nel dramma il ~nlito ipocrita e bacchettone ra1nme11ta l'appoggio che la cl11esa dà agi! e,?rei romani e arti altri' perseg11itati, giustamente il gesuita fa riflettere 419

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