Volontà - anno XVIII - n.6 - giugno 1965

psichico, di istinto d'imperio e di sadi- invece alla spesa in danaro, viz.io che smo. ci pona ad altre omissioni, come quella, Ma, premesso quanto si è affermato nel caso in esame, di trascurare i danni circa il possibile miglioramento del te- di carauere etico di una legislazione ar- norc di vita mondiale, sarà vero che sua bitraria, che, come tale, automaticamen- maestà la Tirannia costerebbe in totale te, si risolve in una guerra e in una all'attuale genere umano poco pili, poco scuola di vendette, con lipicghi, folsità, meno di 3 milioni e meno cli miliardi ::il evasioni, che poi, per abitudine, si cstcn- giorno? dono ad ogni altra manifestazione della Non c'C d,1 stupirsi. Ed anzi, per rcn- vita. dcrc familiari queste astronomiche cifre, il danno dell'odierna amministrazfonc mondiale (già valutato un milione al gior– no pro-c::ipitc) si è cercato di detenni– narlo anche pe1· minuto secondo, e con notevole vantaggio, specie ai fini dimo– strativi di questa oppressione legislativa in discussione: col dsultato di circa do dici lire al St."(,,Ondo,arrotond::ite a dicci per comodità di calcolo. Cos·1 che, se non interessa ripetere che in una socidà ra:tionale - come non e– sistono moltissime altre bardature - tan– to meno può esservi prop.-ietà privata (anche per l'accennato 1-cgime di consu– mi liberi) non sarà però superfluo ren– derci conto della conseguente economia anche soltanto di la\'Oro legislativo, con l'immaginare, ad esempio, magari il co sto di un solo articolo di legge, sia pure limitatamente ai minuti secondi occor– renti per dattilografarne la brutta copia, e cioè ponendo in media due minuti se– condi a parola. Volete sapere a quanto ammontereb– be una sola stesura di un articolo di ap- pena un centinaio di parole? Non meno di duemila li1X!. Figurarsi il costo di compilazione di tutte le leggi del mondo, fase per fase, sino alla promulgazione; e poi il costo delle loro applicazioni. E non è finita. Noi difficilmente teniamo conto del tem– po speso in m1a operazione, limitandoci 376 GIUSEPPE DELFINO Un anarchico a braccetto con i gesuiti Leggo s11 im numero di "Volontà' 'del '62, un articolo di Piero Riggio dal titolo I Gesuiti e la costituzione. fn q11esto ar- ticolo il compagno e amico Riggio e111ra in volemica coi Gesuiti s11un tema speci– {ìca111e11tesess11ale. Ma sapete perchiP Forse per fare 11na critica distruttiva di 1w1i i loro male{ìci tabtì in niateria di sess11aliuì? No!! Riggio entra in po/emi_ ca per tacciarli di intolleranza e di e– sclusivismo, perchè vorrebbero far pas- sare per specificameme cristiana la co– scienza sessuofoba che invece per lui fa rmrte dell'uomo in se stesso. Citiamo te !estuali parole di Riggio: « fil definitiva ciò che l'uomo normale avvertirebbe rlei v1mti succi/ali 11011 è una scoperta dei Padri Gesuiti, e ver avvertire ciò 11011 occorre essere buon cristiano, ma basta solo possedere 11111i gli attribuii di 110- mo». Nei "p11t1ti succitati» Riggio chiarisce fa morale sessuate dei Gesuiti. Quale sia questa morale tutti noi lo sappiamo, ma il fallo che ci interessa ora è che il comvagno Riggio entra in polemica coi Gesuiti solo per incorporarsi la loro stes– sa morale, per dire che so110 intolleranti ad wmneuere che fa loro coscienza ses-

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