Volontà - anno XVIII - n.6 - giugno 1965

« Se è vero che la strnttura caraueriale di una persona è un fatto indi– viduale è anche vero che nei Lraui fom.lamenlali che essa ha in comune con quella della maggioranza rli una società, di una classe, di una categoria, costi– tuisce una forza operante a livello 5ocia!c » (pag. 16). Le teorie sessualiste non considerano i fatti sessuali come fatti biologici e basta, ma come espressione totale dell'organismo, nè trascurano l'elemento storico in quanto la critica ~cssuali~ta è basata sull'analisi delle conseguenze che la moralità sessuale repressiva <"!ellasocietà patricentrica pre-cristiana, me– dievale, riformata, controrifnrmata, \'ittoriana e neo-capitalistica ha sui feno– meni sociali, politici e culturali. E il riferimento all'antropologia vuole mostrare che I". sessuofohia produce autoritarism() in U.R.S.S. e in U.S.A., prima di Cristo e nel medioevo, oggi in Europa e ovunque. Il puritanesimo svedese, russo e americano, e sociali~ta anche non-marxista appare un'evasione nevro– tica o tattica. Per il marxismo la proprietà privata t: un istituto « oggettiva– mente» e « intresecamente » generatore delle sofferenze umane e dei conflitti sociali; l'antropologia [Mcad, Malinowski, Elwin (Il)] ha mostrato che vi sono « società matrilineari e sessualmente permissive ove la proprietà esisteva senza dare affano luogQ a quelle brutture sociali, a quelle storture caratteriaii. a quelle degenerazioni morali che essa dovrebbe fatalmente produrre e che effettivamente proùuce nelle società patriccntrìche e sessuofobiche» (pag. 20). La psicoanalisi è stata accettata dalla società nella misura in cui è stata confinata ai problemi individuali e sociali. Per avere applicato le sue scoperte psico-biologiche ai problemi socia!i, W. Reich è stato braccato dalla polizia nazista, dai comunisti tedeschi ed au~triaci dietro ordine di Mosca, è stato osteggiato in Norvegia e inc.ircerato negli U.S.A. Se la sessualità è importante nell'individuo, se tutte le opere d'arte hanno un contenuto sessuale, la rivolu– zione sQciale deve affiancarsi alla rivoluzione sessuale: « Eppure proprio questo atteggiamento di incredibile incoerenza ha caratterizzato e caratterizza da sempre [fatta eccezione per pochi esponenti sansimoniani, fourieristi, sQcialclc– mocratici, bolscevichi e anarchici ( 12)] la maggioranza delle forLe progressi– ste europee e mondia!i » (pag. 22). Lenin a proposito dell'amore: « CcrtQ la sete deve essere tolta. Ma un uomo normale, in condizioni normali, si butterà forse a terra nella strada per bere in una pozzanghera d'acqua sporca? Oppure berrà in un bicchiere dagli orli segnati da diccine di altre labbra?». « Questa definizione è identica a quella usata da "preti e capitalisti, beghine e libertini, rnercanti di schiave e borghe– succi": una compagnia singolare per il "maestro della rivoluzione prQletaria"; ma una comr,agnia inevitabile per un uomo che dopo aver chiaccherato per decenni di "emaucipazione fcmn~inile" e di "uguaglianza tra i sessi" finisce per (Il) MEAD· L'adolescenle in una società primitiva (Ed. Uni1crsitaria. Firenze); MALINOWSKI; Sesso e repressione sessuale tra I selvaggi (Ed. Borin11hicri, Torino); ELWIN: I costumi sessuali del Murla (E<l. Lcrici, Milano). (12) Quindi, anche Armand. 363

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