Volontà - anno XVIII - n.6 - giugno 1965

faccenda: d'altronde in quel tempo, pu1·trorpo, er21 già stato assassinato ...). Questa organizzazione era segreta ed av.::va per scopo la sostituzione e la con– quista dei posti responsabili locali, regionali o nazionali. Così, da quanto oggi conosciamo dei ,·isultati da ess::i.ottenuti, un anno e mezzo dQpo la sua creazione questa O.P.B. aveva il controllo assoluto dell'organizzazione della regione pari– gina. Ora noi sappiamo che la regione parigina giuoca spesso un ruolo prepon. clerante nell'organizzazione, poichè quasi sempre conta su un numero super·iore di aderenti, e anche perchè si trova vicina ai centri di controllo politico. Fu così che questa organizzazione seg:-eta ebbe tanta influenza da riuscire ad im– porre la sua linea politica all'organo dei la Federazione Anarchica, « Le Liber– taire », da escludere un certo numero di compagni e di gruppi che non le an– davano a genio; e perfino di cambiare, in sede congressuale, il nome della Fc. derazione, trasformandolo in Federazione Comunista Libertaria (F. C. L.). Si è voluta trovare la causa di tutto ciò nella mancanza dì vigilanw e cli coesione dei gruppi che consentirono l'accesso, in ognuno di essi, di gente che aveva lo scopo di sorvegliarli e di orientarli segretamente, nella duplice veste di ddat0ri e di seminatori di zizz:-inia, se così può dirsi; anche nel fatto che l'O.P.8. fosse sorta eia gruppi di autodifo'>a misteriosi, dei quali si parlava solo con parole velate e segrete, e di cui, specialmente ora a distanza di tempo e tenendo conto della situazione dell'epoca, non si capisce veramente l'utilità. Teoricamente, non erano pos1i sQtlo la responsabilità d'un gruppo qualsiasi, bensì d'un segretariato generale, ciò che è veramente un'eresia per degli anarchici. Pare che qliesta O.P.8. avesse avuto origine dal fatto che alcune persone - abituate a riunirsi segretamente fra loro, fra cosiddetti « militants de choc et d'élite» in un gruppo di autodifesa - avevano ritenuto che era più comodo sotto l'a– spetto organizzativo, essere al corrente di quanto avveniva dovunque, e, invece di discutere con i compagni, imporre le istruzioni da loro giudicate praticamente buone. L'O.P.B. aveva i suoi statuti :1 parte, la sua dichiarazione di principi, le proprie quotazioni; era insomma una piccola organizzazione all'interno stesso dell'organizzazione specifica. Si era giunti a questo punto: la regione parigina dirigeva la seconda regione che era non solo pii.1vasta, ma che era anche mag– gioritaria in seno dell'organìzzazionc; l'O.P.B. deteneva la regione parigina; esi– steva un ufficio O.P.B. che era naturalmente nelle sue mani, alla testa del quale c'era un compagno anarchico che lo dirigeva (inutile citare il suo nome: che fosse lui o un altro, sarebbe stato lo ~tesso). L'O.P.B., teoricamente costituitasi (da persone sceltesi fra !Qro) per evitare alcune deviazioni, andava essa stessa a crearne una di prima grandezza: una deviazione centralista, ncg-leninista, più «comunista» che tibert::iria, e quindi con i suoi inevitabili «frutti» della buro– crazia e dell'auto.-ità. Difatti. una volta di più si verificava la vecchia questione dei fini e dei mezzi: era impossibile creare una Federazione Comunista Liberta– ria, e mantenere un'organizzazione libc1·taria servendosi di mezzi non libertari, se non addirittura antilibcrtar·i. 330

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