Volontà - anno XVIII - n.6 - giugno 1965

(co111im1a::. e fine) Gli anarchici ed i problemi dell'organizzazione rivoluzionaria DUE ESEMPI, F.A.I. e F.C.L. P ER DIMOSTRARE che quanto siamo andati esponendo non sono crea– zioni dello spirito, sia pure lodevoli, ece;o un esempio storico d'una organizzazione che si ritiene abbia funzionato alquanto b~ne, nei limiti in cui naturnlmente questo è possibile: come sappiamo, niente è perfetto. Ognuno di noi la conosce: è la F.A.1. (Federazione Anarchica Iberica), fon– data nel 1926 a Valencia. I gruppi sono, secondo gli statuti, affini fra loro, e la missione che questa organizzazione anarchica specifica s'è data, è il coordina– mento dell'azione dei gruppi e delle federazioni, nonchè la vigilanza dell'inte– grità dei princìpi libertari in seno della C. N. T. (Confederazione Nazionale dei Lavoratori); come fra poco vedremo, quesLu è il niolo che intende svolgere nel movimento sociale. I gruppi sono dunque affini fra loro; ,;ono definiti • i>iccoli agglomerati», vale a dire come un piccolo mondo nello ,tesso gruppo; sono federati sotto forma di federazioni locali, mandamentali o regionali, e l'unione di tulle le federazioni regionali, compres:\ la federazione portoghese, forma ìa F. A. I., il cui massimo rappresentante è il Comitato peninsulare. Quasi tutti i suoi ade.. rcnti fanno pure parte della C. . T., t"d è appunto il ruolo nel movimento so– ciale. La missione della F.A.I. è quella d'inten.-enirc pubblicamente in tulle le organizzazioni popalari; ma ha anche un carattere clandestino - ciò che in parte può essere il carauerc <l'una organizzazione anarchica specifica - anche se non affatto obbligatorio gi.'.\cci1è dipende evidentemente dalle circostanze (sarebbe difficile pensare, ad esempio, ad un'organizzazione anarchica in lspa– gna, in questo momento, che non fosse clandestina). Indubbiamente la clande– stinità pone dei problemi, poichè bisogna sempre 1ener conto che ogni forma clandestina comporta una limitazione di contatti e di scambi, e sopprime un aspetto libertario a qualsiasi organizzazionr.: E' dunque necessario vedere quando si è veramente obbligati alla ckmdestinità, e qu:mdo sia possibile farne a meno. Ora, ecco l'esempio di un'altra organizzazione la quale, generalmente, si ritiene che sia finitJ. male, e proprio di un'organizzazione che aveva voluto fare della clandestinità, quando in tondo non era forse assolu1amcnte necessaria. Nel 1950, in seno alla FcderJ.zionc Ana1·chica Fr~mcesc, fu creata un'organizza– ziqne cÌenominala « Organizzm.lonc Pensiero e Battaglia» (questo nome può far pensare ad un'opera del compianto Berm:ri, m;.1egli non entra affatto in questa 329

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