Volontà - anno XVIII - n.5 - maggio 1965

che pubbliche, e questi partiti sono ana– loghi dio Stato»; e sono stati tanto «ana• loghi» che prima il bolscevismo e il sovie• tismo e poi il fascismo e il nazismo han– no insegnato tank cose; a pag. 66 è detto: «L'anarchismo ... ~ sor– to quasi interamente nell'orbita del movi– mento socialista come sua estrema ala sinistra»; m, 1 noi ben sappiamo che il socialismo è nato barricadero e rivoluzi0- nario dctlla matrice anarchica, prima di prendere la via marxista e parlamentare; a pag. 83 è detto: «Nelle opere di Ba– kunin non tr0\ 1 iamo un quadro chiaro della società cui egli mirava ...»; e com• prendiamo che il Russe] - e lo dice nella nota introduttiva - «è perfettamente con– sctpevole del fatto che il libro avrebbe po– tuto venir molto migliorato mediante let– ture più ampie e uno studio più appro– fondito ...•; Bakunin precisò che «la so– cietà ... progredisce lentamente per l'im– pulso che le danno le iniziative individua. li, e non per il pensiero o la volontà del legislatore ... Nella società vi sarà ... il lus– so dell'umanità, la felicità del pieno s,,j. luppo e della piena libertà d'ognuno nel– l'eguaglianza di tutti»; a png. 87 si parla di ,.Ravaxschol, che fu ghigliottinato nel 1892» ammettendo che «S<ffcbbe del tutto ingiusto giudjcare la dot 11;na anai·chica o il pensiero dei suoi principali esponenti in base a tali fenome– ni; ma resta i! fallo che l'anarchismo at– trae a sè molti impulsi che stanno sul confine della pazzia o della criminalità comune». E ciò a torto lo asseriva Cesare Lombroso con le sue teorie antianarchi- so pubblico convenuto in Corte di Assise a Genova nel 1950, a Varese nel 1963; a pag. 93 troviamo che « ••. il socialismo e l'anarchismo cominciarono con delle i– de~ e soltanto più tardi svilupparono le organizzazioni ... »; invece il martire Carlo Pisacane in pi·ecedenza affermò che «... le idee risultano dai fatti e non questi da quelle; e il popolo non sar:t libero quando sarà educato, ma sarà educato quando sa_ rà libero»; a pag. 233 leggiamo: «Meglio l'anarchi– smo con tutti i suoi rischi, che un socia– lismo di Stato che sottoponga a una leg– ge ciò che deve essere spontaneo e libero per avere un qualunque valore». Infine a pag. 278: «Il mondo che dob- biamo ce,·care di raggiungere ... è la vita ... piena di gioia e di speranza ... Deve esse• re un mondo in cui l'affetto abbia libero gioco, in cui la crudeltà e l'invidia siano state messe in fuga dalla felicità e dallo sviluppo libero e sciolto di tulti quegli istinti che costruiscono la vita e la riem– piono di intellettuali delizie. Un tale mon. do è possibile; esso auende soltanto che gli uomini vogliano crearlo». E così sarà. Il libro - 1;petiamo, in ottima edizio– ne - non tratta dell'anarchismo spagnuo. lo, nè dell'anarchismo italiano. Si legge con piacere. (A. Bagnato) VIRGILIA D'ANDREA che, ma nei tempi odierni tali teorie sono TOltMENTO (Parigi I 929) tramontate e i giovani attentatori anarchi- ci ottengono «le allenuanti generiche e la Questo libro di poesie che mi permetto attenuante per l'alto valore morale e so- di presentare all'attenzione dei lettori fu cialc" e vengono scarcerati fra il giubilo pubblicato a Parigi nt'.:l non tanto Ionia– dei compagni e gli applausi del numero- no 1929. L'autrice è nata a SWmona nel 317

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