Volontà - anno XVIII - n.5 - maggio 1965

1895 e morta a New York nel 1933, e il suo libro - per tante comprensibili ra• gioni di 1cmpi e di OPl>Ortunità - non è pervenulo nelle mani di cdtici di 1·ivistc patrie più o meno letterarie. La prcfa7ione è di Enrico Malatesta. Virgilia d'Andrea anelante e votata alla adone, per la conqui!,la di rh·endica,ioni sociali a fo,·ore dei miseri e dei bisognosi, ,•issc in mezzo a improvvise ondate d,·o– lu✓ionarie in seguito tr.1vollc da impetuosi ritorni di rca7ionc. La sua poesia è ori• ginale, soggcui,•a cd oggc11iva, di grande ide.ilità: il verso è sonoro, cadenzato, ar• monioso, rimato. La poetessa canto: una bambina ricama « un sogno milc • pur s~1pendo di vivere «per puntellare i troni e poi morire». 11 cnnto è sempre libero interpretante il do• lore proteso verso il «vortice di fiamma» ,·cnuto «dal lontano Oriente•. Vi è silen– zio quando «niuno risponde• agli affan. nosi «pcrchè• di fanciulle atlaccate «al te_ laio a tessere il dolore• e a riposare in «umido giaciglio•. Poi «Spartacus• a cuì agoni7.zante «arri• de intorno un'nlba di splendore•: un cie– codi guerra che esprime imetti,•a «roven– te di maledi7ione•; la vana nttesa della moglie e di sette figli di chi chiedendo la vita cade\'a •calpestato e pugnalalo•: un fante oicmon1esc fatto fucilare da rimici e compagni •sron,·olti, arsi e sparuti•: e ancora «dolci e c;acri figli. gettati a sorte per la decimazione. n ritorno dell'e-,ute Malatesta inspira ai miseri •prorompenti canti• dai quali si crede di vedere spuntare la resurrezione sociale che «l'uragano affretta•; e le rie– vocate •'-Chicrc innumeri d'insorti» che oc– cupano le fabbriche ... ma in sèguito «ogni officina ccclr~. Tn un canto all:1 memoria di Rosa Luxemburg, scritto nelle carceri di Bolo• 318 ,ma, quesw ingiustamente poco nota Poe– tessa immagina che «nttorno a la dor– miente per incanto fioriscono le rose.; e dalle carceri di Milano lancia «pci dcli aperti• un canto che «mai nessuno potrà fermare ...•, giacchè attorno aleggia «un sogno di splendore•: e l'esimia autrice ri. nette che se ella stessa a\'essc cantato «le dorate sale• qualcuno dei tanti agiati mor• tali le avrebbe sicuramente .aperto inte– ro il mondo• senza lasciarla chiudere nel• le prigioni. Rie\'ocando il poeta Pietro Gori, che fu anche grande oratore, la D'Andrea dice che «la sua canzone .., cioè quella di Gori. fu •forte di fede e grande d'nnarchb•. Infine nel gruJ)Po di sanciti «Rovine• vengono intravisti «1 salariati eroi fra i gnglia1·detti fulvi ed i coltelli»; e mentre "ritenta l'emigrante il mare., la Poct!!s~a affida in congedo i suoi sogni «al ciclo, al vento, alle acque, alle foreste• a ri--on• quistare la vita. Questo volume di vere ]}OCSic, di 132 pa– gine, io l'ho letto d'un fiato. 1.....-i o·Andrca eccelle in sè e per sè come ispirata s~rit tricc di pacsia che s'adegua a sfondo sc– cialc. Ringra1io lo sconosciuto amico che da New York di rnnto buon libro mc ne ha fatto dono, molto gradito anche pcrchè inatteso. A. DAGNATO leggete e diffondete volontà

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