Volontà - anno XVIII - n.5 - maggio 1965

Libere OJ>inioni Dal Romanlicismo all'Anarchis U NA CARATTERISTICA essenziale del Romanticismo è l'insofferen– za dcli' individuo nei conlronLi clcllc convenzioni, delle leggi sociali. Il ro. man1ico si sente costretto da vincoli che prima gli erano sconosciuti, sente cre~cergli intorno un muro di impo– sizioni. Questa situazione è nuova per un certo gruppo, una certa classe so– ciale, abituata fino ad allora ad eserci. tare il proprio arbitrio e a soddisfare ogni proprio appetito: l'aristocrazia, i grossi prelati, i gentiluomini di corte. Le nuove imposizioni, e cioè le limita– zioni al loi-o potere provenivano dalla potenza della borghesia che si andava costituendo come classe dirigente nei vari stati europei dopo la rivoluzione indu~triale e le varie rivoluzioni politi– che. La grossolana praticità del bor– ghC!,C~candalizza l'aristocratico, che fi. niscc col rinchiudersi nel suo palazzo, sognando il ritorno di un'epoca felice in cui era possibile vivere una vita scn– .,m pensieri, fatta cli sentimento, e scn- 1:a vincoli, in cui era possìbilc raggiun. gere una felicità personale. Di fronte al fragore del mondo esterno, il ro– mantico si immelanconisce, sogna, sma– nia. Sopra11u110, nei sogni di questi aristocratici in ritardo si anela ad una sconfinata libertà, alla rouura delle co– stri1:ioni e delle leggi sociali, si affer. mano i diritti della legge dell'amore che vince qualunque altra legge dello Stato e della società. In definitiva, si tende ad affermarn i diritti dell'individuo di fronte al grup– po sociale: tipica la concezione ro– mantica del gcn.io , superiore e indi. pendente dagli obblighi creati dai bor– ghesi (considerati privi di genio). Di fronte alla borghesia, però, sta anche un'altra classe ~ocialc, ben più concreta: il proletariato, costituito da operai e contadini ancora privi di una coscienza rivoluzionaria, ma che tradi– zionalmente e dirci, na1uralmcnte so– no pronti a scendere in lotta aperta contro la potenza borghese. Di queste masse si era servita l'aristocrazia per combattere ogni tentativo di riforma proposto dai borghesi, fino oltre la fi_ ne del 1700. Adesso però avviene un fatto nuovo: la borghesia ha vinto o sta per farlo, l'aristocrazia ha perduto ogni for.rn, il proletariato non è ancora pronto per la lotta. E' in questo mo– mento che alcuni aristocratici abban– donano la loro iner.da per rivolgere la sete di libertà ch;! li anima verso nuovi sbocchi: avviene cli nuovo l'al– leanza Lra una parte dell'aristocrazia e il proletariato contro la borghesia, ma questa volta sono gli interessi de– gli operai e dei contadini a muovere alla lotta. li proletariato ancora non è in gra– do di esprimere una propria scelta, u. na propria lotta, anche se le aspira– zioni sociali sono vive e sentite e delle lotte scoppiano qua e là. Saranno al– cuni individui, provenienti da altre classi, quelle stesse contro cui si lotta, 309

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