Volontà - anno XVIII - n.5 - maggio 1965

" Bah! una notte di Pechino...,, C'era fune 1mt1 fovag11a udla .)ci/11 del vahl:,zo di P.:clmw du,•c Afou Tse-11mg rice• ,•elle gli i11via1i arabi della Pafes1i,u1? Non lo sappiamo. l,r og11i ca:,o la sua espo– ~i:.ione /IJ tli una chiarezur pro(e),;;orale. Dove avere ricordato che gli Arabi erano ,:e1110 111i/io11i di fronte ad J,;ral!lc ( .. voi c1o,ctc pcns~re cd agin: su questa base•). il cavo del co1111mis1110 cinese precisò: •Una delegazione .ilgerina ci ha detto una volta che l'Algeria ;wcva perduto un milione di persone nella lolla per l'indipendenza. Le ho risposto che i 1>0poli non devono sp·1vcnt,u-si se la loro por,olm·iom: diminuisce nel corso delle 2ucrrc di liberazione poichè, più t.11·di.bcnefìccmnno d1 periodi pacifici nel corso dei quali potranno molliplicaisi•. Ed en:u c111atcosa di franco e di nel/o e che rimette 1'1101110 al .~110posto giusto: quello d'u,, prodotto di co,ism,wzione. Proprio.' Netto e bello come ww macchina elet. lronict1. M,1 è esso al1rella11t0 originale? Ne dubito. La {rose di M,w Tse-1w1g, mollo più che Mllr:c o Lenin, mi ricorda un certo Napoleone, il q11ale, alla fine di 1111abai• taglia particolarmente fertile in cadaveri, dichiarò negligememente: «Bah! una notte di Parigi tiparerà tutto questo•. Andiamo più lontani: Mao Tse-rww, si sarebbe, senza saperlo, allineato all'Occidente? In ef/elli, il conceuo puramente ,111a11ti1tuivo dell'uomo, è semf}rl' stata una delle idee maestre delle civiltà occid~,1rnli. In ,11ws10 sensc, la frase di Mao Tse-11mg 11011 costituisce che 11narestituzione al mittente. Non è molto tempo che la notizia di 11na catastrofe in Cilla provocava se111pfice111e111e wt'alzata di spalle . • Bah! è così lontana•, si diceva, oppure: «Bah! Son co!iÌ numerosi...• .• Bah! son così numerosi• si ripete m1- cora da parecchia brava gente, nell'apprendere che milioni d'Jndiani stanno morendo lii fame. Di tanfo in tanto c'è qualche idealisla che si eleva contro questa valutazione alla grossa .• l.,'11omo - affermano - è ,mo ed è prezioso q11al11nq11e sia il suo m1me– ro•. Nessuno li ascolta, t.-a11•1e,11at11raln;entc,cl,e questo numero non riguardi degli esseri 1 1 ici11i, o che abbiano tm certo valore per il loro luogo di nascita. Ad esempio, è chiaro che il discorso co11ciliatz1edel Presidente JoJmson a Baltimora è dovmo alle sue segrete co11lrl11tazioni co•1 l'URSS; ma è ,mche certo che ha gi0ClllO la sua parte non 1rasc11rahile il fatlo dell'enlrala in azio11e dei Mig co1//ro /'aviazione americana, e il pensiero che ormai i giovani i11sostit11ibili degli USA sono 111i11acciatidi morte come dei bmwli, numerosi e facilmente soslituibi/i Viet-Congolesi o Viet-Namiti. All'interno stesso d'un paese, il Numero gi11oca. Si può, d'altronde, parlare vera– me•lle di UN paese.'> La Francia st<!Ssa è la medesima, tanto per il figlio d'1111 indu– striale che per il figlio d'tm manovale? Certamente 110 il primo vive in 1111aFrancia ricca, autoritaria, contenta ed istr11i1a, me11tre il sec011do vii•e in 1111aFrancia povera, sottomessa, bisognosll e priva di sapere. Sono due nazioni dilfere111i: quella del Pic– colo N11111ero - la ricerca -, e quella del Grande Numero - la povern -. Ma, se il Piccolo N11mero regna, non è forse perchè si serve del &rande Numero il quale si è semvre ù1gegna10 a mantenerlo? «Fate dei figli! Prolificate 1 » Ieri era110 i preti e i 1110- rali.~li che elargivano questi consigli, oggi, 1110/10pili prosaicamente, gli asseg,zi fami– liari li sostituiscono. Ciò pere/tè il Piccolo Numero regmznle avrà sempre hisog110 del Grande Numero come prodotto di Cflns1mmzione e come massa di manovra, sia per 297

RkJQdWJsaXNoZXIy