Volontà - anno XVIII - n.5 - maggio 1965

il desiderio di po1cr ccmplct:1re le mie parziali conosc<.·nze con l'esame delle fonti alle quali Ella ha rminta l'ispirazione per la costruzione della sua geniale cd originale opera». Pronta, cortc<;c, esauriente fu la risposta del Bacchclli, che qui riferisco nel ~uo testo in1egralc, pcrchè dimostra con quale serietà cli preparazione egli pro– ceda nel lavoro e anche perchè essa contiene una an1icipazione della rivendica– zione eh:: egli far:\ poi in seguito dei diritti <:he ha lo scrittore, nel «fare un romanzo storico» e «non una storia rom'\nzata•, di lavorare, sui dati raccolti, con la fant:isia. Ecco la lettera. Milano, 21 sctlcmbre 1927 Ge11ri/issimo Signore. I.li ringrazio del benevolo e lusinghiero gi11diz.iosul mio Diavolo al Pontelungo. /..e mie fomi sono state L'Anarchia. ( Bocca) di E. Zoccoli specie per gli ampi e– strnlli dalle carte di 8ak1mi11 e dalfa biografia del Ncttlt111, che non lw potuto con– s11/wre. Del Nettlm, /10 visto la viui di E. Malaresta (Il Martello, Nuova York). Poi ho scorso i giornali dell'epoca. Mi lta servilo anche Angiolini: Ci11qua11tammi di So– cfolismo iu lt<dia (Firenze, S:itani ro Nrrbi,·1i? J). Testimoni pros~imi o amici di pro• tagouisti ue Ilo co11osci11tipareccl1i, ma Ortr so11morti. Testimone diretto e preziosis– simo per levatura d'i,ue/ligenz.a e memoria chiarissima è l'avv. C. Barbanti Brodano, che /11 di/e11sore nel processo del '76. Avendo egli rivestito tale pubblica veste, non credo d'essere imliscreto i11dictindoglielo. S'inlende che io sui d<Ui raccol1; ho /flvomto di fm11asia. Credfl, egregio signor Bassi, aliti miti stima e cousideraz.ione, RICCARDO BACClll!LLI Ora, a distanza di qua~i quaran1a anni, rendendo noto pubblicamente il giu• dizio che allorn Errico Malatesta formulò sull'opera di Riccarrdo Bacchelli, •Il Diavolo al Pontelungo», in cui dichiara cli averla lella «con grande interesse, anzi con grande commozione», giudizio che a mio modesto parere costituisce il più allo riconoscimento che possa ambire uno scrittore, per essere con la sua arte riuscito a commuovere uno degli n.ttori degli avvenimenti che egli sj era propo~to di fore rivivere, ho inteso altresì rendere om.:i.ggio alla memoria del vecchio rivoluzionario che visse nella piì.1nobile cd austcr:i povertà, peregrinan– do, cavaliere errante dell'ideale, da un paese all'altro, mettendo in movimento e in allarme le polizie d'Europa. A Riccardo Bacchclli chiedo venia per la pubblicazione, che tuttavia rin– verdisce un caro ricordo dei no~tri anni e cuori giovanili, ccn un aui;,,JUriocli ancora buon lavoro. ENRICO BASSI 282

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