Volontà - anno XVIII - n.4 - aprile 1965

dovrà essere lo storiografo di se stesso, cioè ,olui che racconta gli atti che realiz– za. Si è giustamente osservato eh<' la pratic.3 cattolic:- della confessione auricolare produce alcuni effetti salutari. QuanLo sarebbe meglio, se invece di un così equi– voco prnccdimento, il qual::: può mutarsi facilmente in istrumento di dispotismo ecclesiastico, ogni individuo facesse del mondo il suo confessionale, e della umanità il suo direttore spirituale! Quali e quanti risult.iti meravigliosi si otterrebberQ se ognuno avesse la sicurezza di trovare nel proprio simile un censore giusto che registrasse e di– cesse di fronte nl mondo le sue virtù e le sue buone opere, e così anche le sue debolezze c le sue follie! Non ho il diritto di respingere nlcun dovere per il fallo che esso app<lrtiene anclH:: :.i.i miei simili i quali non lo compiono. Quando ho ndempiuto completamente alla parte cli dovere che mi spellava, sarebbe meschi– no e riprovevole d.:t P-'rte mi:\ sentirmi infelice pcrchè gli altri non hanno adem– piuto i:111.i loro parte. on è possibile dire quanto bene potrà fare un uomo au– sLeramente attaccato al manlo della verità. Un esSere simile, dotato di genio, cnc1·gia c sapere, è capace di redimere dal vizio una intera nazione. Le conseguenze alle quali potrò io andare incontro pe1· il fallo di dire la verilà a tutti, senza timore di pericolo o di danno per i miei interessi personali, non potranno che essermi favorevoli. Dovrò acquisire una fermezza di spirito che mi permetterà di .:tffrontare le situazioni più diftìcili, che manterrà la mia presenza di spirito nelle circostanze più inaspettate, che mi darà particolare ta– lento e conoscenz.:t che mi conferirà un'eloquenza irresistibile. Animato dall'a– more per la verità e d.:1una passione inseparabile dalla sua natura, cioè dall'a– more verso la specie - la ste<;sa cosa sotto distinto nome - cercherò con molto impegno le imprese che sono diretlc al bene dei miei simili, solleciterò con gran fervore il progresso dello spirito e lavorerò con costanza per estirpare il pregiu– dizio. Che cos.i attualmcn!e consente pcrchè signoreggino nel mondo molti mali, come le prepotenze, le menzogne, gli intriahi le guerre e gli altri vizi che ispi• rano orrore e disprezzo agli spiriti onesti ed i~truiti? E' la vigliaccheria. Perchè, mentre il vizio marcia altezzoso, in attitudine di sfida, gli uomini incontaminati non si azzardano a denunciarlo col vigore e l'energia neccss:'.lri ad incoraggiare l'innoccente cd a correggere il colpevole. Pcrchè la maggior parte di coloro che si tro,·ano presenti sulla sccn.i e che, m·endo qualche discernimento, compren– dono che le cose che accadono non sono giuste, reagiscono con tiepidezza e con una visione imperfetta dclb realLà. Molti, pur scop1·endo l'impostura, sono tut– tavia tanto insensati d.i ammettere che essa è necessari.:t per niantcnc,·e il mon– do soggetto al timore riverenziale; essi, sostenendo che la verità è oltremodo debole per dominare le in·equiete passioni degli uomini, si richiamano all'astuzi::i ed alla vigliacchcri.i come ausiliarie del potere della verità. Eppure, se ogni in dividuo dicesse oggi tutta la verità che conosce, nel giro di tre anni, di.fficilmente, rinrnrrebbe una sola menzogna nel mondo. N"on bisogn::i temere cht: il comportamento che qui propugniamo degeneri in severità e brutalità, giacchè i motivi che l'animerebbero offrono sufficiente si curezza contro tali conseguenze. 244

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