Volontà - anno XVIII - n.4 - aprile 1965

(segue dal numeri prt.cedt.nti) I CLASSICI DELL'ANARCHISMO Indaginesulla giustiziapolitica LibroIV Principidiversi CAP. IV - COME COLTIVARE LA VERITA' (I) 2 - LA SI 'CERITA' - Così come è stato dimostrato, è evidente che, nelle normali circostanze della vita, una rigorosa ;-1derenza alla verità avrà un effetto molto benefico sul nostro ,;pirito. Questa rigorosa aderenza alla verità è appun– to la virtù che comunemente viene chiamata sincerità. A prescindere da quello che vorrebbero insegnarci certi moralisti di facile contentatura, il valore della sincerità viene enormemente diminuto se non è completa. Una sincerità parziale toglie forta all'affermazione dei fatti. Simile al dovere che Tully imponeva allo storiografo, la sincc:rità ci obbliga a •non <itrronclere ciò che è ra1s0, e a non oc– cultare ciò che è vero»; essa distrugge quella degenerata prudenza che ci induce a passare sotto silenzio ciò che può pregiudicare i nostri interessi; essa elimina quel principio basso ed C'goistico che ci spinge a non manifestare niente •che possa pregiudicare chi non ci ha fotto danno alcuno». Essa obbliga a considera– re l'interesse della specie come interesse personale Debbo comunicare agli altri tutto quanto conosco sulla verità, sulla religione, sul governo. Ho l'obbligo di rendere manifesto, senza alcuna I iscrva, l'encomio che meritano un uomo one, sto o una azione meritoria. Debbo egualmente esprimere senza reticenze il ripu– dio che meritano il libertinaggio, la vcn3Jità, l'ipocrisia e la falsità. Non ho di– ritto a nascondere nulla che si riferisca alla mia persona, sia essa favorevole o di nocumento al mio onore. DcbbQ tratlare tutti gli uomini con uguale franchez. za, senza timore per la possibile accusa di adulazione eia una parte, o di inimi– cizia o di risentimento dali'altra Se ognuno impones~e a se stesso questa legge, ,;i vedrebbe obbligalo - prima di disporsi a compiere una qualsiasi azione incerta - a riflettere che proprio lui (I) Sulla v1:rl1à ascraua in g1:11cralc. Il Godwin. in questa prima parte del capitolo 11, dimostra come la vcrilà • astrattamente considerata • conduca alla .-perfezione del nostro giudizio, della no– stra virtù e delle nostre istituzioni Politiche•. Inoltre ~i intrattiene a lungo per soslencrc che la virtù • è la migliore fonte della felicità•, anche pcrchè, non solo sa adattarsi a tutte le situazioni, ma pcrchè è intrinsccnmcnte buona. Termina qucsca prima parte scrivendo che un certo grado di virtU •de,·c essere intimamente legato ad un cerio grndo di conosce1w.a•. 243

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