Volontà - anno XVIII - n.4 - aprile 1965

gno di pens: :i.re» dice la verità qu~d'è, and1e se è antipatica, disturba e sconvol– ge il lettore - pcrchè è esame di coscienza che si è sempr~ restii a Fare -; an– che se non sarà popolare o ullìcblc perchè sincera e non furba - e non avrà la protezione del re di Prussia, come quella hegeliana; o del rascismo, come quella di Gentile. La contraddizione porta con sè il nulla: l'essere in sè, la cos;1 in sè «è un polipo informe che si mostra in qualunque foggia ed (: Lulto in questo suo mostrarsi in fogge diverse ed opposte», non esiste, è nulla: non v'è più del fonomeno. Ciò ammesso il mondo vero sarebbe il mondo ideale senza contraddi. zioni, che è zero come il no~tro, fenomeno apparente e insignifìcante. Se il mon– do vero non esiste, QL!ello che esiste_ non è Vt!ro, è uno sbaglio che si segna e si annulla o, lentamente, scompare. «Se Guglielmo trionfa, 1ddio non c'è»: questo aveva p.avcntato lo Stecchetti, ma un Kaiser che non 11·ionfa ha un FUhrer che ne prende il posto, ripetendo stucchevolmente le stesse cose con nomi diversi, e la giustizia divina finisce poi nelle mani dei vincitQri. sempre belli simpatici e idealisti; non contenti di governare i loro paesi, riescono addi:ittura a dividersi il mondo e ad organizzare due stati mondiali con satelliti e crealure. l'occidentale e l'orientale, che ranno bene spernrc della loro fine in conseguenza della lotta ingaggiata e del logorio a cui vanno incontro andando, così, pure ;ncontro alle speranze anarchiche. I molti padroni si sono ridotti a due e, per giunta, ostili. Lavora, non disperare, Ma qui siamo usciti ruori della politca rensinna, in quanto per lui la unica le– gittima posizione politica è quella conservatrice lollerante scettica: l'uomo deve pacificarsi con l'altro uomc per la comune origine fatta di assurdo e contraddi– zioni sostanziali; non esiste b giustizia, esistono solrnnto punti di vista; ognuno vuol essere lihero e può esserlo solo a condiiionc che lo sia assicme con gli al– tri (2). Non si abbia la mania di sempre riformare e cambi~re: «Tienti lranquiilo, non val la pena di affannarsi a cambiare, chè tanto su per giù tutto è lo stesso». Si lotterebbe da dilettanti, da esteti; la lotta sarebbe un gioco ironico, non se– rio come quello dei bimbi A che scopo, a che pro: rinunzia, passa oltre. Specializzato nell'invertire le altrui soluzioni (famoso il çap1wolgimcnto di Hcgel: ciò che è reale è irrazionale, ciò che è razionale è irreale), Rensi vedè derivare dalla critica superficiale lo spirito di ribf'llione ,mentre da una critica (2) G. RENSI, La filosofia dell'Au10.-l11l, pag. 132: « ... così la libertà cominci.i ad essere libero pos~sso del proprio corpo. delle co~e. della terra. prosegue cor: l'essere .izione sugli altri indi– ddui e loro sottoposizione nlla nostra \'olontà, quanto più diventa libertà, tanto più di1enta impcr•io e dil'cntando a~solu1a liberlà dil'cnt.i .issoluto imperio •· 235

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