Volontà - anno XVIII - n.4 - aprile 1965

LewisMumford e il processo della civiltà L A CIVILTA', per Lcwis Mumford, è il prodotto della trasformaziv11c cte11·uomo il quale è stato l'unico ::in1. mate che abbia perseverato nella curva ascendente dell'evoluzione organica. La tesi mumfordiana non è Qrtodossamcn– te e,olu.doni~ta bensì strettamen\e mu– tazioni!,l.l. Scrhc Mumford: « Sembra che l'uo. mo di~ccnda da un gruppo di scimmie quadrumani che \ 1 Ì\'eva sugli alberi quando gran parte della terra vivc, 1 a in un clima tropicale. In uno o più luoghi, in uno o diversi momenti, que– sta creatura fece i primi passi per divcnt.ire uomo. Una trasform.izionc del ~uo metabolismo ed un cambia– mento dei suoi genii. .. lo dotarono cli un ccncllo relativamente più grnndc di quello che possiedono gli altri ani. mali, tranne i topi ... • (I). Quindi con riguardo agli altri ani– mali la cui evoluzione rimase staziona. ria, questo punto di partenza rese pri• vilegiato l'uomo, il quale così potè a– ver co:,cicnza di un mondo molto più complc-,-;o. Da un semplice mutamento genetico, a quanto pare, derivò tutto il processo della civiltà, processo che Mumford ritiene irre,·ersibile. L'uomo, cioè è -,1aio condannato a seguire la fals.~riga della civiltà con tutte le con– seguenze, i vantaggi e gli inconvenienti. Mumford vede la pro,,a del salto bio– logico dell'uomQ in alcuni particolari che ~fuggirono ad una Natura troppo frettolosa per pensare a tutte le cose. Sotto certi aspetti l'uomo è un essere (1) LEWIS ,\1UNFORD. Las transformacioncs del hombre (Buenos Aires, 1960). rìlardato in rapporto ai suoi pl"imitivi colleghi animali, e più particolarmente per quanto concerne il processo di svi– luppo della sua sessuali!:\ che è molto più tento di quello delle specie inferio. ri. La Natura trnscurò alcuni cleuagli nella fretta di spingere l'uomo al gran salto. Cultura e civiltà vanno di pari pas– so nel processo di ~,•iluppo dell'uomo. Così come un brusco cambiamento di. versificherà l'uomo dai restanti anima– li, allo stesso modo alcune conoscenze basilari produssero una profonda rivo– luzione. Le delle cono!.ccnzc, avutesi a. gli albori della civiltà, furono prQdot- 1e da facoltà umane non possedute da– gli animali: la propensione all'inventi. va, l'inquietudine 1>er l'arcano. l'auto– coscienza, la sensibilità ed il gusto che conosciamo col nome di Arte. A fon. damento dell'avvenLura umana, Mum– forcl pone la parola parlata e la sco– perta del fuoco. Lo stesso uomo in– ventò, col polere della sua fantasia, il milo di Prometeo quasi a consacrare l'importante scoperta ciel fuoco. La fan. tasia dell'uomo fa sì che esso pcneLri .. in piani di esistenza ed in significati ai quali non pare che si accQsti nes. sun altro essere vi\'cnte ,. Questi altri animali sembrano supe– riori qmmto a costruzione cd edifica– zione sociale; ma ciò si dc\'e al fatto che essi si dedicarono allo studio di una sob branca, mentre l'uomo, al con– trario ha voluto apprendere mQlte co– se, co~presa l'opera cli trasformare se stesso. Scri\'e il Mumforcl: « Grazie alla sua 229

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