Volontà - anno XVIII - n.4 - aprile 1965

Ecco perchè trovo assai ingiusto il confronto del movimento ana~chico unionista col movimento sociakkmocratico (31). E' evidente che il movimento spagnolo o quello sindacale francese rappresentano una limitazione dell'ideale, non soltanto in teoria, ma quale incarnazione di essa in simili uomini di una determinata epoca. E' evidente altrcsì che qualsiasi cor:creta realizzazione è al di sot10 dell'ideale da cui trae origine (così come questa lettera, ad esempio, è al di sollo dell'id~a\e che mc la fa scrivre). E' in ciò che trova un limite il confronto. Uno di quei due movimenti è rivoluzionario, sia in teoria che in pratica; il secondo è, in teoria ed in pratica, per le vecchi(:' sopravvivenze, non è rivoluzionario p~r non dire - e sarebbe esagerato - controrivoluzionario. 11 primo cerca di accelerare la marcia, il secondo invece cerca di ostacolarla! Ciò che noi possiamo notare è che, dato il nostro ideale quanto noi faccia– mo è improntato .:id :::sso, s'ispira ;1d esso. Senza questo rapporto, nulla abbia– mo da rimprnverarc al movimer.10 di Barcellona che non possiamo anche rim– prnverarc ad ogni attività del 1890-1894: compresi, non soltanto la pubblicazione di articoli individualisti n~ì giornali, ma ::tnche gli stessi atti individuali (E ciò senza alcun riferimento a quanto ho detto, :.1! principio di questa lettera, sull'individualismo che veniva propagandato allora e che, in seguito a malintesi, non si diff~renziava molto dal pseudoindividuali$mO dei borghesi il quale con– duce alla diminuzione dell'individuo). Quanto a Tolstoi, se non fosse st.1.to cristiano e contemporaneamente co– munista cd anarchico non avrebbe a\.·uto p1l1 successo degli ;1narchicì - s~nza parlare del suo formidabile talento che fa accettare da lui (per esempio, la ne– gazione della Giustizia) quanto mai si sarebbe accettalo da noi. Ora basta! Bisogna finire questa lettera e ciò facci0 bruscamente. Domani dovrò iniziare un lavoro e non potrò pii:1 scrivervi. l migliori complimenti da noi tutti. (trad. O. S.) PIERRE [KROPOTKINJ cui si ebbero non solo delle rivoluzioni. ma anche guerre ed azioni crudeli, miserabili esordide da par·te dello Staio, col pretesto religioso; allo ~tesso modo del na1ionalismo che coml)Orta an– ch'esso sia rh'olu7.ioni nazionali e sia guerre non meno crudeli e sordide. Avevo chiesto a Kro– potkin, così come a tanti altri, se sul terreno dclk di\'ersc scuole socialiste, od anche sul terreno più ristretto delle diverse sfunmture anarchiche - di questo movimento d'idee libertarie che rivela ancora sulla carta o dalla voce di qualche migliaio cl'uomini e di qualche centinaio. se non meno, di persone che scrivono - non era possibile giungere almeno su questo piccolo terreno (da estendere in seguito) a trovare un mezzo per finir.: di sbranarsi a vicenda, per finire di voler universalizzare, ciascuno di noi, la propria o l'ide::. Jcl gruppo al quale si appartiene. Ricevetti sempre delle risposte recise: non possumus. M,1.nca in anticipo la volontà di fa1•e il minimo ten– tatÌ\"O, se, in più. si considera un tale ts:ntativo assurdo, pericoloso. rovinoso, men(re non è così! Rileviamo però che le masse che hanno fatto le rivoluzioni sono state unite almeno all'ini·,io. Noi abbiamo inveçe cura ad essere disuniti in anticipo. (30) A Milano nel 1S98. a Barcellona -iel 1901. Anche nd 1901 e nel 1902 si erano verificati degli scioptri massicci a Trieste, a Stoccolma. a Leopoli, nel Belgio, tra i minatori rrancesi, tra i do- ckers in Olanda, etc. (31) A\·cvo detto che credevo di vedere nel sindacalismo - così come nllora spesso lo consi– dera\amo alcuni anarchici entusiasti - un pericolo per l'anarchismo, come il parlamentarismo operaio (socialdemocralico) lo era stato per il socialismo autoritario. una voragine cioè che ci inghiotte o come un mare che diluisce le nostre idee e le rcnd.: anodine. 227

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