Volontà - anno XVIII - n.4 - aprile 1965

chisrno individu::ilista anzichè prendendo pane del mo, 1 imer.to sindaca!~ (28), costituisce, mio caro amico. una mera illusione 011ica. Rsctarc «libero», i)::r l'op~raio che «deve vendere» b sua forza lavor:i.tiva, è certamente, impos::ibile; ed è appunto pcrchè è impossibile che noi siamo anarchici e comunisti. Nietzsche sa1·ebbc potuto restare liberissimo - e lo potrebbe :i.ncora! - se avc:,sc avuto dei servi per farlo viwre e profi1tando del loro lavoro. C'è di più! Appunto p~r ciò, Nietzsche, perchè grande egli lo fu in certe sue rivolt ~. restò schiavo del pregiudizio borghese. Quale terribile ironia! Omrnto al borghe.s..: che pretende di essere libero e di serbare la sua piena indip~ndcnza, che venda pure il suo cervello, il suo pennello e la sua penna ad altri borghesi; esso finira un giorno p::r vendere corpo ed anima a Rodi o a Wa!deck, e mentre scrive dei commo– venti articoli su Ravachol e sul «droit au voi», esso «è>-di già più schiavo (di pensiero e di fa1to) del bottaio di Barcellona inquadrato nell'organizzazione che firma «Salud v Anarquia» ....: che conta centomila operai. La nostra utopia è ott!ma E' pOs'>ibil;: che si !)assi attraverso un periodo simile. Ma per giungere occorrerà la rivoluzione, così come occorse la rivolu– zione anabattista e luterana del XVJ secolo, quella di Cromwell n';!l 1648, e gli approcci della 1·ivoluzione in Franci<1, pcrchè si pervenisse alla tolleranza che r::gnava ai tempi degli em:iclopedisti. Ritengo che il vostro principale errore consista nell'attribuire ad un'evoluzione fatta <lall'élite quanto fu conquistato proprio dalla forza della rivoluzione popolare. Tn breve, centomila anabattlsli decapitati in Olanda e nella Germania s;:ttentrionalc (è un dato fornito dai moderni storiografi della Riforn1a), quasi centomib contadini uccisi nella ri– volta del 1925 sono la prova che si è ben IQnt,mi cbll'cvoluzione fatta da uomini d'élite? E' vero inv:ce che questi ultimi si sono serviti di quanto aveva conqui– stalo il movimento contadmo ed operaio e che essi abbiano :wuto l'intelligenza di far compiere all'Europa un successivo p3sso in avanti. Per Ollenere ciò, era occorsa la sollevazione delle masse, senza la quale non si s;i..-cbbe avuto quel passo (29) ' (~8) Non po~so credere di aver parlato allora di un •anarchismo individualis1a •. ma avrò messo a confronto l'indipcndeni.a di Pougct (col suo Pl:!re Pdnard) e l.1 rcrdita di questa indi– pendenza (con la \'oix du Peuple) c\all,1 quale ero stato penosamente colpito \'Cdcndolo in quel piccolo appartamen10 <.hc condi\•ic!cva 1,;on altri - come un povern uccello messo in gabbia ~ circondato da uomini che a\•evano ben altre mire che l'anarchismo, o che parla\'ano di esso mar• gin:ilmcntc o in tono ra::.segnato. lo uscii da quel luogo sempre con un'impressione pietosa. Vorrei aggiungere che m.m fui ccrtawente io a parlare di Nietzche che ho sempre considerato come au– toritario e del quale non avrei avuto ragione di parlare in una discussione sugli tlnarchici. Ma Kropotkin a\'CVa !"abitudine, di idcntifica1·e un pò t1!Trcttatarn~nte (a mio avviso) alcune correnti anarchiche che egli deplorava con le idee di Nict1.che, e quindi di criticarle criticando i lati Jcbo!i di Nietzsche. (29) Kropotkir1 risponde ad alcuni rilievi che io faccio spesso (o, se si vuole, alla mia autopla) quando mi chiedo se l'umanità non saprebbe, per le lotte sul regime politico e sociale, servirsi dclresrcricn,a che lia guadagnato con gran fatica sul terreno della scienza, della religione, etc., in ca,npi don: s'è visto che era unpossibilc fermare lo sbocciv della scien,a cd egualmente impos– sibik generalizzare una qualsiasi concczion-: religiosa lo contrapposi il secolo XVIII (quando i maggiori pensatori, pur mantenendo assai allo il iibcro pensiero, seppero contemporaneamente pre– coni11are la mutua tollerama. preparando cosl il secolo XIX in cui tulio sommato le diflerenie rcli!!ìose divennero oggetto di generale indifferenza) al XVI e XVJJ, che furono secoli fanatici, in 226

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