Volontà - anno XVIII - n.4 - aprile 1965

Ma, ritornando all'argomento della vostra lettera, voi clite che n.::l 1891 è stato cambia1O metodo. E' proprio ,•ero; (26). 11«tono» è c~rtamente più knuc di quanto non lo fosse allora, allo stesso modo in cui il «tono» d~gli anni 1884-1890ru pili tenue di quello che era stato nel 1881-1882. E' uno di quegli andiri, 1 icni che si ritrovano in ogni c,•oluzione. Lo stc~so tono elevato (ma più approfondito pcrchè giunge di pili al rondo delle cose) si ritroverà quando noi ritorn~remo ad un periodo più tormentato. Io . non ritengo pertanto che si sia cambiato molto Dal canto mio, sono sempre st:.110comimist" ed ho predicalo sempre - dal Bullctln jurassicn a La Révoltc - la partecipazione :.1ttiva al movimento operaio, al «movimento operaio rivoluzionario». Ultimamente, mettendo a po– sto la mia collezione dc La Révoltc, ho trovato uno e spesso due miei a1·ticoli che trattavano del movimento operaio rivoluzionario. Così - almeno con ri– guardo a La Révollc - non può dirsi che si sia cambiati. Vi volete ri[erire forse a Pouget che redige la Voix du Pcuplc (27), anzichè il Pèrc Pcinard? Ebbene, egli ha perfc11amente ragione s~, dopo av~r lavorato alla «elaborazione delle idee•, lavora ora per «diffonderle•, per fare penetrare le id~c anarchiche e ri– voluzionarie in ambienti che, soli, prenderanno un giorno il fucile p:r fare la rivoluzione. Quanto ai giovani che hanno scritto degli articoli a volle molto anarchici, però restando al di ruori del movimento cli tutti i giorni - alcuni continllano ad ailltarci con la pennri e con la matita nei giornali e nelle scuole; altri si ~wviano, sembra. a porre la loro candidatura - per attendere il «per• fetto• sviluppo. io dubi10 della loro individualità. E per questo dico loro: buon viaggio! Certamente ciò a cui noi dobbiamo mirar~ è di non far mai alcuna conces– sione al principio borghese ed autoritario. Ma pretendere che chiunque possa . restare più autentico libertario, limitandosi a scrivere od a parlare dell"anar- idea che i la\·orntori avtlnT~'ltis·impadroni~~crc un giorno di uno degli Stati dell'Ù\'est per ivi fon– dar<! unn Repuhblica del Lavoro u delle comuni. per com.! dice Kropotkin. Attualm<!nlc è appunto là che ~i hanno le più dur~ p~rsccu1ioru. Il crank, purtroppo noa ha iincor.1 vinto il dollaro! (26) Si riferisce al muvimentu an;ir.;hico. (27) Pougct, dal 1889 al 15 aprile 1900, av.::va pubbli:::ito le differenti serie del MIO l'ère Pelnard, i.ctt,manalc anarchico in argot parigino, pubblicazione unica della stampa anarchica, per la sua 1·en·~ popolare. ad e<:Lezicnc forse di Frclhelt di Most. Pouget, allo stesso modo di Kropotkin. restò sempre a contano con i movimenti operai. Ol•esta ;tup<'!nda 1·oce i.i tacque per sempre nel 1900 - coloro che non sopportarono molt1.1 l'ère Pclnard n..: rurono ;,robabilmcntc la causa dirclla - e Poui:CI redasse per molti anni la Vol.x du Peuple, il grand<' seuimanale pubblicalo dalla Con(édération Général du Tra\·ail. a partire d:'1 prime dicemb~ 1900 Non ero il solo a dispiacermi della neutralizzazione (in un org:ano .uHi:iale ed a \'Olte ufficio,-o. dcs1ina10 a dar rilie\'O all'opinione dei dirigenti della C.G.T.) di un uorno che. per 14 anni, era i.tato lo scrittore più indipendente e più 1·igoroso dell':rnarchis1m:; 1 rnncesc. So bene che Pouget ha eserci1ato una certo influenw sull 'ambier.te sindacale e che il suo cuor,: era ad t'SSO ri\Olto negli ultimi anni quando rcd1h~e ancora P~re Pcinard, ma il suo allontanamento - che fu radicale - dal movi– mento all'epoca cd è appunt') per ciò non l'a\•rebbe dovu10 abbandonare S.: credette di Poter am1rchiuare il sindacalismo, dovette riconoscere che s·era sbagliato. E" ~talo inghiottito cd as– sorbito. come tanti al!ri, da un ambiente generale sul quale non è il caso d'in1rauenersi in que– sla sede. 225

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