Volontà - anno XVIII - n.4 - aprile 1965

(14). Però rit.:ngo di aver dimostrato che questa concezione è assolutamente errala. Se ! castelli non fossero stati bruciati fin dal 1789, non si sarebbe avuta la presa della BaStiglia nel luglio, nè la nolte del 4 agosto. E dicendo ciò, ho il vantaggio d'essere con Taine, il solo - salvo in parte Karéeff (çhc è dello stes– so avviso - (15) - ) - che abbia studiuto i movimenti che hanno preceduto la rivoluzione del 14 luglio. («lo so di 300 tumulti av,,enuti prima del 14 luglio» scrive il Taine, il quale non r.e pot~va che conoscen· una piccola parte, giacchè la grande massa dei «documenti feudali» è stata bruciata). La Jacqucrie, ini– ziala dal 1788 ( l6) e durata sino al 17QJ - lei sci jacqucrics di cui parla Taine - fu il fondo su cui si sviluppò b Rivoluzion~ e senza il quale non si sarebbe avu– ta alcuna rivoluzione. Gli individui? Voi credete che Bakunin non valesse un Danton, e Guillaume non valesse un Ropespierrc? Fu quel fondo di jacqueri~ contadina e operaia in tutte le grandi città del Nord-Est, dell'Est e del Sud-Est che mancò loro pcr– chè divenissero delle grandi figure come i loro prcclcccssori. La vostra concezione della Comune è anche assolutamente contraria a quan– to ho inteso dire d~1icomunardi (17). TI 18 marzo c'era tutta Parigi. Tra le ele– zioni - diciamo tra il primo aprile ed il 21 maggio. giorno d-:ll'entrata cli Ver– saglia - il numero dei difensori dell,1. Comune è anelato diminuendo e la Co- (14) Confesso che non ho mai accettato complelamcntc la tesi di KropotJ..in (sulla rivoluzione). Sono sempre ;wvcnuli atti di \'iolcma sociale, ma essi si gcncraliz1.avano e divent,wano la spinta d'una ri\'oluzione ineluttabile allorché. per qualche ;i7ionc collettiva coraggi9sa, ,cniva rotto - per dir cosi - il ghiaccio, cd ::illorchè un sentimento dì sicurezza e la coscienza della solidarietà gencrrile ras<;icurriva i ribelli. Così 1rl rivoluzione nissa si trasformò in rivoluzione ~ocirilc - cd i con111dini ru~si del 1917 non cacciarono \'in i proprietari e non brucinrono le ville padronali - soltanto quando. nel mar.w del 1917. venne toh<' il bando dello zarismo, e non prima. Ed i con– tadini francesi prima del !789 bruciarono i castelli in C]ttantit~ 'ioltanto quando dovunque. in tutti i pae~i. si ~cnpc che questa volta la miseria dcl!e finanze, etc .. aveva posto con le spalle al muro la sovn1.11ilàe che tutti erano decisi a chieder conto al sistema allora in vigore. Fu il 24 febbraio 1848 che in Parigi venne rotto il ghiaccio; gli avvenimenti del 1847 rest;:ivano ancora ser.w seguito. Occorre sempre qualcosa che <lia il vero cort1ggio a\ papolo, sem.:i di che esso non lo possiede. o altrimenti, t1vrcbbe da tempo e do\'unque fatta la rivolmione. Nel maggio del 17119, gli Stati generali convocati diedero dopo molto tempo, una tale ~pinta al coraggio del\:: rn.'.'~seche i castelli vennero bruciati facilmente. Ma non fu a causo dei cast~!Ji brudati che vennero co1•\'0Cati gli Stati generali. (15) Storiografo russo che studiò a Parigi. su documenti d'archivio, le origini della Rh·olu- 7.ionc fr::inccsc. (16) C"era staia l'A~semblea dei Notabili nel 1787, e. nel 1788, si erano avuti quegli avvenimenti che. in occasione del loro centenario. il 9 giugno 1888, furono definiti come R~volution dauphinoise del 1783 (Grenoble, Vi~ille. Romans, etc.). (17) Probabilmente avC\'O dette, - e dico ancora - che in tutto qut1nto è av\'Cnuto dopo le quauro giornale di settembre, le quali aveH1.no dello corapuio a tutti. e dopo gli anni di sotto– mis~ionc seguiti al dicembre 1851 - p.!r quasi \9 anni, durontc i quali nessuna delle numerose pn;,tcstc trO\'Òuna ,·era eco !'lél popolo - sino al 18 marzo, c'era stata !a spinta di numerosi uomini e di gruppi o comirnti e pochissima iniziativa popolare. Il popolo. durante quel periodo. si scnti\'a guidnto dagli uomini di quei comitati che gli ispiravano del resto fiducia. e c'era, in tutto quanto a\'\·enne, iniziativa e coscienv.i. maggiori in quei numerosi uomini onzichè in quella spontaneità popolare la quale, a mio av\•iso, sa mollo di leggenda. Ou:m<lo è staia compiuta un'impresa e questa è riuscita, allora tutti si muovono e ci si figura presto di aver partecipt1to ad essa. mentre l'impresa stessa scaturisce il più delle volte <la un'ini1iati\'a molto cosciente. 222

RkJQdWJsaXNoZXIy