Volontà - anno XVIII - n.3 - marzo 1965

cieca speculazione priva1is1a e alla corruzione burocratica dello stato, il sorgere di una forza risanai rice e veramente rinnovatrice della so– cielà. L'improvvisa volla1a w1i1aria della democrazia cristiana, che ha ricomposlO come per incanto le sue membra sparse, rimane il fatto saliente della vila poli1ica italiana. Saliente ,na non sorprendente, quando si pensa alla 11'{1/ura di questo partito. In esso, come parli/o di governo, si riflettono i con– trasti della società capitalista che sono piuttosto acuti in questo mo– mento, ,na, come parlito cattolico, tali contrasti si devono comporre nell'ubbidienza alle superiori gerarchie ecclesiastiche e ai loro supe– riori interessi. Il partito democristiano è sopratluflo un partito con– fessionale figliato dalla Chiesa cattolica, che vive dell'investilUra ec– clesiastica e che può morire da un giorno all'altro se una tale investi– tura gli vien tolta. L'interesse fondamentale di questo partilo è quindi quello del clero, il suo programma essenziale anche se non dichiarato, quello di realizzare la supremazia morale e temporale del clero nella società italiana. P1,tò,anzi deve avere, come partito di governo altri interessi e programmi, 111a solo in via subordinata. Esso dev'essere prima catto– lico e poi repubblicano o monarchico, ecc. Sembra però che gli interessi laici abbiano prevaricato nell'epi– sodio presidenziale fino a compromettere un monopolio politico che sembrava indiscusso. Da qui il grido d'allarme e lo stringete le file imposto dalla cen– trale vaticana. Dietro la programmazione nazionale del capitalismo dirigista, c'è una precisa programmazione clericale che dev'essere por– tata avanti senza interruzioni. Preti e padroni sam10 quello che vo– gliono e sanno di poterlo otlenere con il compiacente aiuto dei partiti laici e socialisti, di null'altro vogliosi che di un pò di potere che li costringa all'impotenza mentre i santi artigli vanno dilaniando gli ul– timi residui di libertà. ALBERTO MORON[ 132