Volontà - anno XVIII - n.2 - febbraio 1965

dc la France» .. i11t01wto ver /'oc:casio11edai fanciulli della scuola Prevost; senza e11fasi, egli rispose loro: «Mes enf::mts, jc rcvicndrai sans doute, et nous apprendrons dcs jolis airs sur des paroles aimablcs ... ». Era 1m1 modo per porre freno allo sciovinismo i11c11fcmoai fa11ci11llida 111e,ita/ità distmllric; dei valori umani. Dimenticare le « neg<izt'oni » della vila, le affermazwni di morte, mediante nuovi apvorti di se,1siiJi1i1ùt'ersu fo reallà, 1,erso ww 111101 1 a e consapevole esistenza, pren– dell(/o come fo11dame11loquesto <1sserto: ., Quello che è dimostrato, noi non Io cre– diamo, noi lo sappiamo; ciò che non è dimostrato, noi non lo negbi;:imo, noi lo i– gnoriamo,._ Ecco che così, le. basi tielle re/1gio11i,dei miti, del patriottismo, delle asti-azioni metafisiche di t11tlo ciò che i111pediV<1 ai giovani cervellì di inoltrarsi verso le vere e N'ali co11osce11ze della vita, ermw si:;1c111a1icame•1le abbando11ate, ignorate, sostituendosi a q11esle irreali teorie, il /alto, l'affo la llbera sperimentazione la q11ale sviluppava t111elfa « azione direi/a» (necessaria a!ia desiderara felicità) verso l'11111ani::.zaz.ione e la vtiforizzazio11e dell'uomo. Nella atl11a!ità, i11 mezzo alle nebbie politiche, in mezzo al/'avvele11a111enlomeccmii~ co, in mezzo a quesre 11eb11lose 111a11ifestazio11i fra lo scoppio delle giornaliere i11consuf~ te violenze viene spo11taneu ripetere francamente l'ultima frase di M_ Be11ja111in Ruisso11: "Avc\"o perso l'abitudine di contemplare la semplicità, l'ho ritro,·at:i. a Cempuis ». GASPARE MANCUSO Non è il caso di insistere qui sulla educazione morale. La distinzione abi– tuale fra istruzione cd educaziorn.:, secondo Paolo Robin, è arbitrai·ia. L'ele– vazione fisica, il regime fisiologico stesso, l'altività, la conoscenza, l'indirizzo generale impartito al pensiero, p~irtecipano alla montlità la quale risulta dalle relazioni, dal mezzo, che è opera di inOuenza. La nozione dell'equilibrio e dello sviluppo individuale, quello ddla giustizia e della reciprocità sociali, si acqui– siscono attr3verso la vita operosa. « Escludere per quanto si può, le idee false, i pregiudizi menzogneri, ]e im· pression.i paurose, lutlo quanto porti la immagina7Jone fuori dal vero, dal reale, nel torbido e nel disordine, sopprimere le suggestioni malsane, Je eccitazioni <1llavanità, alla gclo~ia, alla crudeltà, offrire ai fanciulli lo speltacolo delle cose tranquille, ordinate, nalurall, assicurando loro una vita semplice, occupata, va– riata, animata fra i lavori, i giochi e gli svaghi, lasciando loro l'uso graduale di una parte anche lunga per quanto possibile cli libertà e di responsabilità, pro– curando loro la felicità» (I); tale era i! fondilmcnlo della morale cempuisiennc: e, mediante i macs1ri, predicare con !'~empio, beninteso. La parte dell'insegna– mento propriamente dello si ,·iduceva a poche cose. Esso non aveva valore, in ogni caso, che in presenza del fatto, dell'atto utile, o, nocivo, buono o mal· vagio: Mornle in Azione! Si badava a non annoiare i ragazzi mediante corsi, ad ore fisse, di morale dogmatica, mediante lezioni imparate a memoria e rccit.ite, mediante racco· O) Estr::itto dal :l.fanifcsto dei partigiani dcll-..;duc-azionc integrale che fu uubblicato a Campuis. 96

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