Volontà - anno XVIII - n.2 - febbraio 1965

Bmnd•lbscn è a noi immensamente caro quando nffcrma: • Chi vorrebbe strisciare fra i 111escl1i11i interessi del i·olgarc, <111an. do può sla11ciars1in alte e serene visioni?» Ma sia pur con dispiacere, non esitiamo a rispondergli: • Chi?! Ma 111 stesso, o tbse11•Peer Cy111, ,11ia11do acce/ti <fi de., gradare l'overa wa, o q11m1do \'ai a 11as~ seggiare 1·isibil111e11/ecoperto delle tue dccora~ioni » ... (7). Tult.1\ iri se \"uomo fu debole, 1'~1rtista, il poeta, il pensritorc furono sempre im. pcccabili. L'opera dell'lbsen, come quella di tutti i grandi pensatori o dei grandi poeti, dc\'e essere ktta, meditarn e riletta da quanti - e non ~ono molti - si sfor. ano di sapere leggere. L'opera dcll'lbsen è forte, grande, luminosa e gioio~a, per chi sa comprenderla. Solo gli spiriti an• nebbiati po<:sono tro,al'la oscura. Ma qua– li e quante scioccheac non furono scritte, dette e fattè da coloro che si proclama.. vano ibseniani, come da coloro che si dichiara,ano nietlschiani o anche cristia– ni, senla che a\ei.~ero comp1·eso un'acca nC di lb~cn, né di Nietzsche, e nemmeno di Crbto! Quanti • Nemici del Popolo• non sboc– ciarono come per incanto dopo le prime r-apprcsenialioni di Lugné Poe (8), cd al_ (71 lna delle dcbolc11c dcll'lbscn fu quella di andare a p.-isscggio con in pcllo le ~uc s~'a• riatc <k..:ora,ioni. C'è ,1, esse-rnc sorpresi. Pcr– lanto. (8) Lusné•l'oi.: (Aurélkn Alarie): attore. dirct– lorc di !t·atro e ,criuore francc~c (1869-1940. Fond.itort• del Tca1ro dc l'Oeune, crcalore e attore d1 op..,re t1·a\·a11gu:1rdia. La!oeiò le sue memorie 1n qua11ro ,·olumi (La P:1rndc), scrisse un'op,•,.~ ,u lbscn e numcro~i ankoli di criti- "· 88 tro non erano che dei tangheri o dei bnt– li. Quali p1111ri dì i11con1ro, non credettero di essere dh·cntati essi SlC'-Si ! Qu,111teca– naglie e quanti imbecilli con l'etichella di anarchici, non commisero infinite scon– cc:a:e. in nome ddl'amorc libero predicato dall'lbsen! ... E tutta\'ia, lbscn, che nella sua deli.,ios;.1 Commedia dell'amore fa pre– dicare l'amore libero al poeta Falk, fa anche titubare e cedere il suo ardente pro. tngonistn davanti alle di\Crsc contingen1,e, che so,ente fanno del preteso amore libe– ro un rimedio peggiore del male che ab– biamo creduto di combaucrc. Due uom:L ni, qui in Francia, hanno par1icolanncnte compreso Ibscn: L·1t1rcn1 Tailhade per quanto rigunrda ]'artista, in Pliitres et Marbres (9), è Han Ryner - che ha tanti punti film,ofici comuni con lui - in La lagesse qui rir e in Philosopie d'lbse11 (10), pa quanto riguarda il filosofo. Concludendo: lbscn, artista nato, ari. :.locratico nel senso migliore della parola, poc1a, stoico scnLa screni1à, louò tutta la ~ua \ila fra JJra,ul e Peer Gynt, fra l'uomo libero che a\'rcbbe ,olu10 ,·eramentc cs– '-erc, e i /roll dcll'aninrn che nella vita pri,ata incatcna\ano questo genio alla terra. Ma J•,..;--cra sua, impeccabile, for1c, nutrita, fine e caustica. eleva questo ,·el– ldt::ido dcll;i \'olontà all'altezza d'uno Shakespeare! PIERRE LARIVIPRE (traduzione di J. M.) (91 Pl,ìtre!I cl \tarbru d1 Laurcnl Tailhadc {Edit. Fi1tuièn•, Parigi). (IO) La S:1gu~e qui rlt di llan Ryner (Edit. du Monde Modcrnc, l'irigi): l'hllosophlc d'lb· :K'n di Han Rrnl·r (Edit. ]'Idee Libre, Parigi).

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