Volontà - anno XVIII - n.1 - gennaio 1965

TERZO . Pcrchè le moltitudini dell'intero mondo non hanno accu· salo ancora, in maniera visibile, l'urto delle nostre Idee? Non è ~lato J)'.:>ssibile finora avere d3llc moltitudini larga adesione alle no– stre idee perchè generalmente si ritiene che l'an~.rchia sia irrealizzabile. I nostri s1essi familiari, i nostri amici pili intimi, quando parliamo ad essj delle nostre idee, ci rispondono - come tulli noi sappiamc, - che l'Ideale nos1ro è troppo bello per poter diventare una realtà. Per realizzarlo - ci dicono - occorrerebbe che gli uomini fossero diversi, o!-sia più buoni e meno egoisti, che avessero sen• timcnti elevati, che si amas!-ero veramente fra loro e sopratullo che fossero onesti, per poter fare a meno delle leggi, delle prigioni ... !.! dei carabinieri. Possiamo cioè affermare che le moltitudini non vengono allratte dalle no– stre idee - malgrado la nostra a1tiva prop:-iganda e l'abbondante nostra lette– ratura, cosl ricca di opere di grande ,•alorc - pcrchè giudjco.no l'anarchia una generosa utopia. Tutti i nostri appassionati ragionamenti per dimostnre che l'anarchia non è affatto impossibile a realizzarsi e che la storia ci insegna come molle con– quiste ritenute utopistiche siano diveniate realtà (l'u1opia dell'oggi è la realtà cli 'domani ...), non valgono a persuadere e a convincere gli sce11ici. Jo ho sempre pensato che se in Sp:igna :1vesse potuto é!ffermarsi quel « co– munismo libertario» che purtroppo gli eventi tragici clclla guerra perduta non 1x·rmiscrb che ulteriormente si sviluppasse, l'esempio della possibile realizza– zione pratica dell':marchia avrebbe SU'-Citato nel mondo intero una generale, irresistibile simpatia per le no,;trc ic!re. Noi non avremmo certamente circo– scritto da una cortina di ferro i Liberi comuni spagnoli, ma avremmo dalo a tutti gli studiosi, a tutti i Ja,·or;-itori, la possibilità dì recarsi a constatare il fun• zionamento e l'organizzazione dì una socetà b~s21a sul comwlismo llberlario, avviamento sicuro verso l'anarchia. In tal modo l'urto delle nostre idee sarebbe stato !:.en7 ..a dubbio accusato in m:\nicra nbtevole ~ visibile dalle mohiludini clel mondo intero. QUARTO . Davann alla lrn!,.-fca divisione alluale dei grandi blocchj In lotta, l'anarchismo può raJ)prcsentare quella fon.a alla qu:ile si anela? Ritengo che l'attuale divisiorie del mondo in due grandi blocchi riguardi concezioni ed int~ressi che non sono in stretta relazione col nostro movimento, ossia con l'anarchismo. Ci troviamo di fronte infalli ad una lotta fra grandi potenze (Stati): da una parte si trovano le potenze capitaliste cd imperialiste che non coslituiscono neppure un blocco compatto e solido.le in quanto le ri– spettive aspirazioni ed i loro in1cressi divergono profondamente, creando nello ,;tesso blocco forti contr:\sti; dall'altra parte stanno gli Stati a reg_ime comu– nist::i cd è nolo che ncpptire fr:-t que!-ti v'è assolula coincidcn1.a cli vedute e di interessi. C'è già, poi. anche una « terza forni», definita - nel ~ergo borghese - dallo insieme di quelle poteme che allualmente si tl"ovano fuori (ma non troppo) dall'uno e dall'altro blocco di cui soprn.

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