Volontà - anno XVII - n.11 - novembre 1964

sonalità, cioè un io. E' un problema sul– l'osservazione dell'idioma infantile che non era privo d'interesse; ma che cosa deve pensarsi ~li una ristampa di un li– bro, a contenuto linguistico, a distanza di quasi un secolo? E questo era un punto debole di Proudhon; prescindere dall'at– tualità e considerare il secolo XVIII come il secolo delle scienze, mentre è attuale e ,,alido pe1· pensiero, per arte, per senti– mento. La stamperia non ebbe fortuna e Proud. hon la lasciò, recandosi, nel gennaio 1838, a Parigi per trovar lavoro. Parigi affasci– nò Proudhon così come l'aveva affascinato già nel 1832. Lavorò come correttore. Am. bì al ~ premio dei tre anni" (premio Suard) dell'Accademia di Besançon, stu– diando nella stessa sua città natale e por. tando a termine la Grmmnaire tmiversel– le. "Per mezzo delle lingue primitive vuo. le prevenire le balbuzie dell'umana ragio– ne. Non solo dell'umana ragione, ma del– l'anima e l'anima è Dio» (Halévy). Medita sulle Recherches sur la Révelatio1i, 011 philosophie pour servir d'introduction à la philosophie tmiverse1le. Nel 18.18,scomparso il suo socio, deve liquidare la tipografia. Il 23 agosto dello stesso anno, a Proudhon viene aggiudica– to il premio Suard ,con una borsa trien– nale. Nel giugno dell'anno successivo pro. getta di editare le sue pubblicazioni sotto forma di libello secondo lo stile di Paul . Louis Courrier, Claudc Tillier ed altri, ma non giunse ad editarle così come aveva progettato. Occorre però dire che raggiun. 664 se grande notorietà con Qu'est-ce que la proprieté? ou recherches s11r le principe du droil el du gouvernement, pre111iere mémoire del 1840, che ebbe un'edizione a Parigi nel 1841. Proudhon aveva solide radici nella sua terra nat3le, nella sua razza montanara molto vicina ai giurassiani del versante svizzero, a quelli che, in seno all'lnterna– zionale, sostennero la loro autonomia. Da questi fattori derivò l'anticentralismo di Proudhon, il suo amore per l'autonomia e per la convivenza sociale. Parimenti re– spingeva i sistemi socialisti totalitari e bloccardi; egli era fautore dcll'associazio. ne volontaria e, contemporaneamente, preconizzava l'equità nelle transazioni. Il punto debole di Proudhon consiste nel « localismo» isolato e nell'assenza di critica come autodidatta. Consiste altresì nella sua eccessiva preoccupazione religio. sa, cioè nel fenomeno storico che i cre– denti accettano supinamente e che non conduce a nulla se studiato come se fosse una creazione della ragione. Non si sa nulla circa il grado in cui la mente di Proudhon fu iinpregnata dall'idea di Dio, anche se Si sa che la sua opera, in parte, così come quella di Tolstoi, è rimasta ad un livello che ha pregiudicato grandemen. te gli effetti della propaganda libertaria di queste due figure. Proudhon infatti non potè penienire, come Bakunin, all'antiteo. logia, al socic1lismo federalista, all'atei– smo, al colletti,·ismo ed all'anarchia. MAX NETTLAU (continua)

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