Volontà - anno XVII - n.11 - novembre 1964

ciale, e quello che già è>, si serve m.,_ mcnt.aneamente di un voto per cambiarlo. ma sa anche scendere su!Ja p:azza ,, rnr-:– uno scio;,cro o agire rivoluzionaria-n~nte 1>erat.tuare il dover essere, il suo ict .. aic-, e <'iò ct,e ancoro non è>. L'uomo libero sarebbe per lo scrittore spagnuolo rolui che è padrone di se stes– so, libero di decidere e che vive in una soc:età che ~licio permette. La contrad dizione si nola subito: il libero-padrone di se slesso C'Siste. è sempre esistito sotto qualsiasi regime. liberale o dillaloriale. e quel bracicantc era padrone di se stesso allnr·,. Quando poteva votare. e anche ora c'le non può votare sotto Franco, Che lo uomo. po'., sia completamente libero qua11 do vive anche in una società libera, quc sto non occorre e non è esatto: un regime so!'ialc rtà Ll1lte le libertà, esclusa quelh1 di cambiarlo: chi ha il potere non lo 1>er– de mai del lutto. perchè lo lascia soltanto a un altro partito che ha lo stesso sacro programma economico. sottinteso più del– la rreiola del comando. l caLLolicie i liberali li Lroviamo nemi ci. anche dopo rUnità d'Italia, sulla Po– litica religiosa: li tro\•iamo anche ora ne– mici perchè gli uni vogliono commuoverci con la loro vocazione a sinistra e gli al• tri vogliono restare dignitosi col loro Ji. berismo puro, ma stiamo pur certi che 1>er i catlt)lici e i liberali il cap:talismo ~ un dogma pii, sacro di tutti gli alt.ri e graluiti. I.I partito cattolico potrà perdere le elezioni, ma darà le consegne soltanto a un quals:asi partito di destra che ri– spetta già l'economia di prepotem.a. li co– munista non vincerà mai con le elezioni. dovrà vincere invece una rivoluzione o far perdere una guerra per governare l'l– talin, per camlliare la guardia. Ora, ritornando al De Badariaga, l'uo– mo lìbcro è soltanto quello che è paclro ne cll se stesso - ma senza scnt.ire il 646 bisogno di vivere in una società alla libe• raie. chè non vi si Lrova libertà vera. La società la possiamo rar libera con la no– stra azione. con la noslra rivolta: che ic sia I.ibero di scr-:\'ere questo e ben poco se i capitalisti sono padroni dello Stato e non temono possa cambiare con elezioni, nè tanto meno scomparire. Anche gli stfo!s– si bor~hesi erano padroni di se stessi nei secoli passati e riuscirono a imporre il !e– ro programma politico soltanto quando vin– sero armata manu il re;dalesimo, m;:i que sto programma è ratlo per accordare. a'l essi. priv'Jegi economici che li ari:icchi scono e li ranno anche padroni degli altri: e Lasriatelo dir chiaro: ci sono !i~en.ili che difendono la libertà dell'uomo e libo>· mli eh.e difendona la libertà dei divide11- di >. I capilalisLl danno a tutti la cos:-da– loro-dett:l libertà non per un clonoex abun• rlantia cordis vel rationc explicata, ma per la sola rumata di apparire idealisti fino a quando s:a sahra la sacra e presen· te posizoine economica. Qualora alla li– berale si profilasse la possibilità di tron– care lo sfruttamento proletario, allora ,;P. dremmo tutlo l'idealismo di questo monde do borghese passare nelle mani armate dei mercenari e dei lanzichenecchi. perchè e Si può fare ooni cosa con le baioiwtte, tranne che sedercisi sopra... L'intra11.~igen• za non è altro che l'ombra proiettata dal– la luce della nostra fede>: ma una fede che stende l'ombra termina nel buio del– la reazione o nel bagliore del rogo e solo quando non transige mette le carte in la• vola e mostra il suo ,·ero volt.o: un '.:ite– resse camurrato da idea. E là dove il De ~1adariaga ra Il computo delle ronfi" po litiche, in Italia e Francia, vi ver.e nn terzo comunista e, giustamente, due h'!r1i ~iberali, dj nome e cli fatto o solt;wto di fatto, per cui noi libertari possiamo ripe– tere, appropriandoci le parole di Croce

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