Volontà - anno XVII - n.11 - novembre 1964

tiva. Marx e Freud si sono opposti alla scienza, che è unica per sua natura; se ottengono di imporsi. la scienza scomparirà, se la scierm:t resiste, i miti del marxismo e del frcudismo _debbono scomparire. « Scienza cd egualitarismo sono incompatibili fra loro». La scienza è possibile solo in una atmosfera di libertà: « dev'essere col– tivata da individui superiori ed è per questo essenzialmente aristocratica ►►• Tn una società ugualitaria e schiavista, che crede che l'individuo esiste unicamente per la società, la scienza degenera. Questa scienza si converte in «una vera tec– nica utilitaria la quale, senza il suolo materno delb scienza pura, pur essa si atrofizzerà prestissimo». JI marxismo, così come è :tpplicato in Russia, scalza la scienza e la cultura direttamente; il freudismo lo aiuta «sostenendo, che le circostanze sociali ed esteriori sotto le quali un individuo vive, sono più de– cisive per la formazione della sua personalità delle proprietà con le quali l'uomo nasce». La grande colpa del freudismo consisterebbe nel fatto che, favorendo· il marxismo, indebolisce « l'unica forza che potrebbe controbilanciarlo, cioè la scienza, la quale è il miglior rimedio contro miti e, specialmente, non può mai essere egualitaria, poichè in essa dominano il sapere e gli individui che lo pos– siedono». Nico]ai insiste su questo carattere «aristocratico» della scienza. Sino a quando vi sia una scienza « libera, individualista e progressista sulla terra, gli egualitari non potranno imporsi; è b diga più solida contro la supremazia delle masse orientali, e lo fu sempre (se non si fosse uccisa la scienza di Alessandria, il misticismo dell'Oriente non avrebbe potuto sommergere l'Europa nella notte medioevale) e se oggi si lasciasse vivere la scienza, 12.cultura occidentale non avrebbe nulla da temere». Una società « ]a quale accettasse come vero lo spirito della scienza e si organizzasse secondo questo, S3rebbe immune dalla demagogia e dalle rivoluzioni distruttrici, e le <;r\rebbe garantito un progresso pacifico». E' appunto questo spirito della scienza ciò che si deve appendere: « E' questo spirito ciò che vale di più e che stimola la cultura umana pili degli stessi risultati della scienza che, sovente, servono soltanto alla civiltà: la forza nu– cleare la quale è in procinto di esserci re_(!alata, sarà, forse, nel futuro la sal– vezza della umanità, donando a questa una potenzialità inesauribile. Ma con detta forza si può anche uccidere e ... uccidere buoni e cattivi; e colom i quali si sono impossessati esteriormente di ciò che la scienza ha loro donato, senza penetrare nel suo spirito vivificatore, lo usern.nno per fini mortali». Il vero spi– rito della scienza vincerà quando finalmente sulla terra esisteranno vittorie con « armi blande» - come di<;sc Lao Tse 2500 anni or sono - e ciò significa, « vittorie de] sapere migliore». Allora l'uomo « si potrà considerare maturo cd iriizierà la vera storia dell'homo sapiens». Se Nicolai ha rarrione quanto alb sua critic" del mito egualitario (e le strae-i durante la prima metà del secolo ventesimo, coi suoi regimi fascisti, i suoi Stati totalitari, le sue p-uerre imoerialistc e le sue varie rivoluzioni provo– cate da ditlatori e oartiti unici costitttisco'1o prove troppo evidenti), non cre– diamo, malgrado ciò, che l'altro mito. quello « clella superstima del sesso». me– riti ]a stessa critic:?t. Perchè il freudismo non è pilt soltanto pansessualismo. 642

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