Volontà - anno XVII - n.6 - giugno 1964

REr.F.l\lSIOl\ll a cura di RENATO BEITICA Poesie e dise,:-ni dei bambini cli 'l'erezin (Pref. di Mario de Micheli. Versioni di Giorgio Gandini e Mario de Michcli. Ed. 1.crici, Milano, pagg. 86, in 4o, rilcg., con t:wolc a colod, L. 2.500). CHAUl,OTTE Dhll'io i11 figure (Ed. Bompiani, Milano. Ottanta tavole a colori, in 4°, rilcg., L. 4.000). Due libri, da sfogliare insieme, per po– ter \•edere come, anche nei periodi più foschi e più crudeli, 1>0ssano sbocciare dei fiori di poesia e di bclle1.za che ben fon. no sperare nel futuro dell'umanità, e co– me i tedeschi, nella loro selvaggia furia d'odio, di pazzia e di devastazione, abbia. no ucciso, insieme con artisti già affer– mati e noti, anche molte promesse, che sarebbero diventate, sicuramente in un clima più favorevole, una realtà. ' Terczin è il luogo nel quale, tra il 1942 cd il 1944, furono rinchiusi dai nazisti quindicimila fanciulli ebrei, i quali, invia. ti, poi, nel campo cli Auschwitz, furono bubaramente torturati, massacrati e bru- 378 ciati, insieme con centinaia e migliaia di ebrei adulti: atto crudele, per il quale non si potrà mai pronunciare senza inorridire la parola "' tedesco•· E Charlotte Salomon fu una raga:-.za e– brea, che morì, net 1943, anch'essa, nelle camere a gas cli Auschwitz: una dolce e bellissima ranciulla ventiseienne, che rac. contò, in una affascinante serie di tcmpc. re, la storia della sua vita. Dopo il • Dia– rio• di Anna Fr:ink, insieme con • Una parte del mio cuore • di Wanda Pr✓.ybyl­ ska, detta Dada, bisogna conoscere questi due libri. Si tratta di fanciulli e di poco pili che fanciulli, davanti ai quali non si fermò la ferocia tedesca. Leggere le poesie che i fanciulli polacchi, cecoslovacchi e russi hanno scritto nel campo di Tcrczìn, men– tre erano consnpcvo]j della morte che li attendeva, vedere le tavole di Charlotte, alcune delle qunli stupende e terribili, vuol dire rivivere la guerra orrcndn che due uomini senza senno hanno scatenato nel mondo, cd odiare, per sempre, ogni fonna di guerra, odiare gli esercili e pro– mettere di (are tult:> il possibile e l'im– possibile perchè nessuno più possa per– mettersi l'arbitrio di getlare il mondo allo sbaraglio e gli uomini al macello. L'invo– ca;•ione ci viene, questa volta, dai bambi– ni, e Charlotte era poco più che bambina. Prossimi alla morte, mentre tutto intorno ad essi crollava, essi non hanno dimenti– cato di avere un cuore ed hanno voluto che questo cuore cantasse, orgoglioso e felice anche se già nella morsa dello stra– ;do, fino all'ultimo palpito, fino all'ingrcs. so, cioè, in un forno crematorio. La bar– barie di quelli che Vico avrebbe preso a sostegno della sua teoria dei e bestioni • non è riuscita a soffocare queste voci, ad abbrutire que!.ti cuori. E queste voci e questi cuori vi,•nmno in ctemo, a testi– moniare che il bene è sempre più potente

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