Volontà - anno XVII - n.6 - giugno 1964

tutti gli opposti, l'assoluta realtà in cui 1uttc le possibilità sono realizzate come tali, mentre che ognuno dei numerosi fi. ni è solamente possibile in sè e reale so– lamente per lui. ln ognuna delle sue ma• nifes1a1ioni, il Deus implicitus unico è anche il Deus expliciius diffuso nella molliplicità, nel finito e nell'infinito, nel massimo e nel minimo. Per BOhme è il primo principio e la causa del mondo che è l'essenza dj Dio medesimo fatta crcntura; come ugualmente, per Giorda– no Bruno, Dio è la causa formale, effi– ciente e finale dell'universo, l'artista che agisce senza alcun bisogno d'intcrventi e che trasforma il .suo interiore in vita vigorosa. Per Descartes è l'eus perfectis-– sim11m J'essere infinito che lo spirito u– mano comprende con certezza infinita nel proprio essere imperfetto e finito. Per Spirioza è l'essenza universale delle cose finite l'ens reilissi11111m possedente un'in– finità cli allributi, ma che non esiste nel– le cose che come essenza generale e in cui tulle le cose esistono come forme della sua realtà. Per Mclebranche, Dio è 1'11nio11edegli spiriti, come lo spazio è l'unione dei corpi; tutta la conoscenza umana è una partecipazione alla ragio– ne infinita, tulle le idee delle cose finite non sono che dcte,·minazioni dell'idea di Dio tutti i desideri volti all'individuale non' ,sono che partecipazioni all'amore di Dio come principio dell'essere e della vita. Per Leibniz, è la mo11ade ceutrale, la monade suprema nella serie ininter– rotta che va dalle più .semplici fino agli 374 spiriti e che per questo rappresenta l'u– niverso in tutta la sua chiarezza e la sua distinzione. Per Fischcr è l'Io universaJe, assolutamente libero: l'ordine morale del mondo. Per Schleiermacher, è l'identità del pemiero, con l'essere e che come tale non può essere oggetto Jlè della ragione teorica, nè della ragione pratica, ma che tutta, 1 ia costituisce la mira assoluta del pensiero. Per Schelling, è la ragione as– soluta o l'i11tliffere11u, di natura e di spi– rito, d'oggetto e di soggetto, perchè il principio pili alto non può essere defini– to nè realmente, nè idealmente, e in lui de,·ono scomparire tutti i contrasti. Per Hcgel, è lo spirito assoluto, è l'idea dalla quale le determinazioni costituiscono lo sviluppo del mondo. C. BERNERI BIBUOCRAF/k S. REINACJ-1 - Der Ursvnmg des Got– tesidee, 1912. ALLEN, GRANT - The evolutio,1 of the idea of God, 1897. J. ALLEUX - les preuves de l'existence de Dieu (Revue né<>scolastiquc, mai– aollt 1907). E. LE ROY - Comment se pose le pro– blème de Dieu (Rcvue de métaphysique et de mornl, juillet 1907). SCHIFFACHER. E. - L'idée de Dieu et l'/dee du Cosmos (Revue dc philosophie Juin 1907). (*) Da ENCICLOPEDIA ANARCHICA, pag. 572 (trad. J. M.)

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