Volontà - anno XVII - n.6 - giugno 1964

GALILEOGALILEIcome simbolo NEL FEBBRAIO di questo anno è ricor. so il quarto centenario della nascit.., del grande Pisano. Già si è scritto e si e parlato molto intorno alla sua figura di uomo e di scienziato: entro l'anno è pu– re in progetto una grande assise mondia– le di scienziati e filosofi, nella quale, con di,•crsc tesi, si renderà il massimo onore all'avvenimento. Per quanto ci è possibile entro poche pagine, tenteremo d'inquadrare l'« uomo• Galileo, più che lo scienziato; e in parti– colare l'uomo che ha strenuamente lot· lato per ui~a chiarezza di principi e d'idee ben supcdore a quella che imperava tra i suoi contemporanei. Un'opinione di Bcrtrand Russe! affer– ma che • per giudicare un'epoca ,iella sua giusta luce, si dovrebbe cercare di veder– la com'el'a per coloro che ci vivevano. Soprattutto non bisog,1a dimettticare che, anche ili quel tempo, gli uomini erano comuni mortali alle prese pii, con i loro quotidìa,ri problemi, che cou gli elevati argomenti di cui parlano gli storici• (I). E citiamo un tale passo come premessa circa il giudizio col quale, e sia pure sen. za ombra di disprezzo, si è voluto inter– pretare l'• abiura • di Galileo al cospet– to del tribunale dell'Inquisizione: come una sorta di debolezza umana, anche se giustificata da diverse fattori personali e di ambiente; e questo anche per il fotto che, con un anticipo di non molti anni, scott:iva ancora la fiera ribellione di Gior– dano Bruno la quale, in un certo sen– so, si poneva ccmc splendida figura di paragone e di martire ammonitore. {I)• La vita ne.I mcdJoevo •· Articolo scritto nel 1925. 334 In primo luogo, però, è necessario chia– rire una specie di equivoca definizione, se possiamo dire cos}. etica e giuridica con la quale si è cercato di attemiarc, o comunque di mettere sotto una luce m.!– no crudele, tutta i'opera dell'Inquisizione. Gli storici più obiettivi di parte callolica sono disposti a riconoscere che l'lnquisi-. zione ebbe molli torti, che non scher,m– va nell'esecuzione delle sue sentenze e che però aveva una generica e sostan– ziale • virtù•: quella di sal\'arc la vita :1. chiunque avesse riconosciuto i propri errori o abiurate le proprie eresie. E que. sto, secondo l'intenzione di tali storici, per porre un paragone con i sistemi dei tribunali speciali delle passate e alluali dittature, nl cospetto dei quali non vi è pentimento che valga da parte dei dis1,1ra– ziati incriminati. Il chiarimento necessario è quello di far osservare che la •virtù• sopra no– minata veniva talvolta offerta solo alle personalità di primo piano, o di grande valore intellettuale in genere; cd è noto, ad esempio, che a Giordano Bruno foro no concessi ben selle anni per farlo riflettere sulle sue presunte eresie. Lo scopo, o il significato, di tale • pater– na • paziem .. "l da parte degli inquisitori, possiamo intuirlo composto di varie ra– gioni. ma possiamo pure supporre che principalmente fosse quello - forse più istinth•o che cosciente - di evitare se– \'eri giudizi da parte di un prossimo o lontano futuro (dato che la Chiesa non si è mai considerata un semplice • go-+ \'erno • di uomini, bensl un'istituzione • divina • e perenne nel tempo). Difotti i tre - su dicci - cardinali del Sant'Uf– fizio, che \'Otarono contro la condanna di Galileo, probabilmente compresero fin da

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