Volontà - anno XVII - n.6 - giugno 1964

zioni e di lulle le calunnie. Mussolini dallc colonne dell'Avanti! saettava contro il governo, accusava di follonia la Confederazione del Lavoro (9) e plaudiva ai ferrovieri contro i quali, salito al l!Ovcrno, doveva impiegare una felina volullà nel volerli umiliare, affamare e perseguitare, dopo averne fatto assassinare tanti dai suoi scherani, colpendo in essi quello che in gran parte ad essi aveva insegnato. E aggiungeva l'apologia della santa canaglia ... « Sarebbe invero facile - scriveva il Rab,1gas - comodo cd igienico la– i,clarsl alle spalle una porticina a1>crla; accettare ad esempio ciò che è opera del proletariato e res1>ingcrc ciò che è opera della "lcJlpa". Ma è assurdo il distinguere. « E - del resto - qu.,lc abuso di questa parola teppa! Parola antica. E' probabile che fossero chJamall teppisti anche gli schiavi che si rilirarono sul– l'Aventino. Certo col nome di tepplsli furono indicati i prlrnl cristiani. Durante la rivoluzione francese gli uomini e le donne del quattordici luglio, del cinque ottobre, del dieci agosto, del sellcmbre, furono vituperati come assassini e predoni. E che cosa erano Il risorgimento italiano I patrioti, i benpensanti? Delle canaglie. « Lo ripetiamo con tranquillità: dell'ultimo sciopero generale noi accet– tiamo Il buono ed il cattivo; li proletariato e la teppa; la legalità e l'extra legalità; la prolesla e l'insurrcz-Jone ... ». E poichè resistete alla nausea di tali rievocazioni non vi dispiaccia di cono– scere quel che scriveva un altro degli stomachevoli rospi che è oggi ia spalla sindacale del regime che fa di Roma lo splendore del mondo: « Da Adua al maggio sanguinoso del '98 corre pressapoco la stessa distanza che corre dalle giornate di Sciara-Sciai all'ultima solennizzazione del patrio statuto. Ma I mitragliati di Bava Beccarls due anni do1>0 erano raggiunti da una testa coronata. Viva Il re d'Italia! ... se la storia è giusta e se l'odio prole– tarlo lo raggiungerà presto al vitrco della vendetta ... « Amareggiamo intanto lo scherno a cui il nazionalismo imbestialito è ricorso appena si è sentito rassicurato - dopo l'Improvviso sgomento, deUa reazione Cosacca, soffiando nel fuoco eh~ cova ancora sotlo la cenere e solida– rizzando colla "TEPPA" oltraggiata. Sì, viva la teppa proletaria che vi prepara altri giorni ben peggiori, giornalisti da fogna, parassiti del lavoro•· (9) La parola nll'nccusato: • Felloni saremmo se a\'cssimo predicato lo sciopero rivoluzionario e poi lo avessimo troncato; ma nessuno di noi ha fatto questa predicazione e nessuno Jia conosciuto questa fellonia. Fellone è chi dice una cosa in pubblico e ne fo una divcr~ ncU'a1.ione; e noi non siamo folloni (Vlvh:slml applausi). (Rinaldo Rigola, nel Consiglio Naz. Confodernlc. Cfr. Monitore cit,). 332

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