Volontà - anno XVII - n.6 - giugno 1964

rebbero certi esteti, che noi non accuseremo di cattivo gusto. Osiamo aggiun– gere che, se ci si mette a far I~ 1.:osc con l'assoluto, gli stessi gruppi selezio– nati e cosidctti di élite avrebbero un bel daffare a riconoscersi la densità di coscienza al cento per cento. li proletariato raggiunge in certi momenti - e questo del 1914 era uno dei buoni - una media di coscien1.a dovuta alla influenza esteriore dei propri bisogni, in ragione dello disquilibrio sociale delle pressioni nemiche e della cosiddetta sobillazione; tocca ai rivoluzionari più avvisati e coscienti, che sono quelli per i quali la coscienza è da sola un biso– gno di lotta e di rinnovnmcnto; tocca ad essi di sape;rc ricavare, dall'incontro del dislivello tra la media della coscicnla popolare e lo sviluppo dela evolu– zione sociale, gli elementi di forza per una rivoluzione. Ma non divaghiamo ... L'indignazione per l'ordine di rilirata c-onfcdernle fu grande nelle masse operaie. Vi furono delle località dove il mcs'.io confederale non osò nemmeno commettere l'imprudenza di presenwrsi olle m:tsse per dare comunicazione del telegramma rigoliano. • Voi dovete per un momento 1>ensare (protestava d'Aragona qualche gior– no dopo) (8) la triste sorte che cl è toccata; non potevamo girare per le vie tU MIiano senza essere accolti eia fischi; cl davano dei venduti, dei traditori; e questo non era detto, no, dai sindacalisti - del che non mi Potrei sdegnare - ma da soclallstt che cl conoscono ». Ma ormai la coltellata confederale aveva provocalo una forte emorragia di forLe. Incuneatasi nella falla aperta dalla Confederazione, la reazione gover• nativa e borghese nazionalista si fece animo e prese via via maggiore arro- 1,.anza. Si rispolverarono tutti i vecchi luoghi comuni della retorica termido– rbna: si parlò di oro austriaco posseduto da Malatesta, di complotto anti– italiano; si ingigantirono degli episodi per diffamare i moti, non già di popolo (che quelli - si sa •- sono sempre santi allorchè si commemorano a distanza di secoli!) ma di teppa venuta su dai bassifondi e dai lupanari. Si durò così per alcune settimane, mentre si preparavano manette e mandati di cattura per centinaia di proletari e di rivoluzionari. Tutto ciò che puzzava di novantotto sbucava ormai fuori rinferocito e si esibiva per lo spionaggio. Le cantine resti– tuirono dai loro nascondigli gli eroi del lricolore. Gli ufficialetti si rifecero spavaldi e si verificarono non pochi e-asi di provocazione da parte loro contro repubblicani e socialisti. Ancona verso la fine della setLimana si era arresa. Il Sindacato Ferrovieri deliberava la chiusura dello sciopero la notte del dodici. La Romagna seguiva l'esempio della capitale delle Marche. Ccrvia restituiva il generale catturato. Ei rico Malatesta fallito ed esaurito il movimento, riparava ancora una vol~a all'estero. I ferr~vicri erano presi ancora una volta nel cerchio delle persecu- (8) Dal rendiconto ufficiale del Consiglio Na1ionalc della Confederazione pubblicato sul Monitore Confederale del primo luglio 1914. 331

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