Volontà - anno XVII - n.5 - maggio1964

E' evidente che, accettando tutta una serie di caratteristiche che costituiscono lo. cosiddctla « psicologia dell'anarchico socialista» (così come si espresse Auguste Hamon nella sua magnifica opera che porta lo stesso titolo), s'è dato il caso che, scorrendo la Storia e gli annali dcll'umanilà, non siano mancati co– loro i quali hanno trnvato dei precursori dell'anarchismo nei fautori di tutte quelle teorie che si avvicinavano all';:,narchismo. E con questo criterio si è anda• li molto lontano! Togliendolo dalla mitologia greca, Prometeo - la divinità che diede agli uomini il fuoco e la luce del sapere - è stato presentato come un anarchico. Lacaze-Duthiers tracciò, in un denso volume, un panorama in cui, tra finzioni letterarie e precisazioni scientifiche, l'uomo preistorico era presen– tato come anarchico. Bisogna rilevare però che Max Neulau si distacca da tulli gli storiografi per il suo nutrito apporto alla storia dell'anarchismo, il quale ha dato modo di far conoscere non solo la ricchezza delle fonti, ma anche i contributi sociologici che conferiscono solidità alle idee. Ad esso si aggiungono Krapotkin, Elisco Reclus e Rocker. Dei compagni odierni hanno scritto su argomenti storiografici di maggior rilievo: l-lcm Day, Ugo Fedeli, Louis Louvct e il nostro giovane « Marco Polo» Victor GJrcia. Traendo dall'oblio documenti e facendo conoscere le opere di pensatori, di poeti, di letterati, di storiografi e di geografi di tutti i tempi, hanno cercato di dar consistem:a a ciò che potremmo chiamare fonti cd influenze riguardanti l'anarchi:.mo. Forse, cosi come nella pittura, anche in sociologia è conveniente vedere i fatti secondo una certa p1ospcttiva, da un detc,minato angolo visuale: si po– trebbe così pai-lare abbast.inza dell'influenza che esercitò l'anarchismo tra gli intellettuali della fine del secolo passato e dell'inizio del secolo attuale con riguardo all'Europa cd all'Ame,ica. Particolarmente tra artisti e scrittori la influenza delle idee anarchiche si lasciò sentire non poco. Trascorsero gli anni e Si verificarono avvenimenti politico-sociali prestigiosi che determinarono la ben nota crisi del movimento ana,·chico in generale. Si sta parlando della tappa cruciale che attraversa la civiltà ai nostri giorni. Si rileva, evidentemente, una crisi dei valori, secondo la definizione filosofica che, aj suoi tempi, diede Federico Nietzsche. Ma, per quanto riguarda noi, cioè gli anarchici, ritengo che non esistano fondati motivi per sentirci pessimisti. Al contrario, credo che si offrano a noi delle possibilità per un lavoro di proseli– tismo il quale può essere tanto più importante quanto più lo si reali1..zjcon spi– i"ilo dinamico ed intelligente. Sono i valori tradizionali infatti che si trovano in crisi e basta o.sscn 1 <11"C un pò ciò che avviene oggigiorno per rendersene conto. Gli ideali repubblicani e socialisti si dimostrano ormai consumali e scre– polati. Ideali questi che un tempo, alle loro origini, indubbiamente possedevano una linfa rinnovatrice ansia di 1ivoluzione sociale, aneliti di giustizia. Abbiamo potuto constat,irc dove essi siano andati a sfocinre, affogati come sono nelb sentina del più assurdo imborghesimento! Sul piano di una vigorosa reazione alle ccnnate tendenze - senza considerare le concezioni classicamente rcazion.l– rie che lasciamo da parte -, abbiamo potuto constatare come sia andato pren– dendo quota il comunismo statale; un partito di massa per eccellenza, poichè 262

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