Volontà - anno XVII - n.5 - maggio1964

LA MAFIA L A PUBBLICISTICA italiana e stra- niera si è molto arricchita, in que. sti ultimi anni, di inchieste e monografie sulla Mnfia siciliana, del suo nuovo ruolo, della sua attività politica, dei suoi commerci, dei suoi delitti tra gruppi rivali e dell'assassinio cli sinda– calisti contadini. La Mafia ha contato un periodo aureo per le sue ronunc economiche negli ultimi ,,cnt'anni for– se mai registrato nella sua stoda Il fenomeno assai complesso non va circoscrillo alla sola Sicilia, ma esso estende le sue propaggini oltre oceano e si !,Viluppa rigogliosamente in quella clas.<,ica terra composta Jai pili dispa– rati gruppi socinli cd etnologici eh.! sono gli Stati Uniti d'America. Sono pochi i libri ben documenta– ti che affrontano il problenrn nella sua complcs~ilà e vastità, però non man· cano i buoni articoli e i piccoli saggi ad esso dedicati con serietà d'intenti e con una certa obbiettività accompa– gnati quasi sempre da una ccrla pas– sione. Sulla origine della parola « mafia » si sono sbizzarriti il cervello tanti gior– nalisti e studiosi dandoci le più stra– ne e contradditloric etimologie, ma l'etimologia più attendibile ci sembra quella data da Paolo Schicchi, il qua– le la fo clerh•arc dall'arabo man (es– sendo il dialetto siciliano pieno di pa– role arube), che significa "fuori leg– ge» o «bandito». Il termine «mafia» si diffuse dopo il 1863 con la rapprcsent::uione del dramma teatrale in dialetto siciliano « I mafiusi di la Vicaria » di Francesco Rizzollo. Sulle origini storiche cli co· 306 desta organi1.zazionc segreta mancano i documenti per fissarne la data cli na– scita. Ma è probabile che la mafiri sto– ricamente nacque in seno al feudo co– me sentimento cli ribellione ai prc– prietari vessatori d'un tempo in clire5a elci deboli contro i prepotenti, e così che praticava la cosiddetta omertà; cioè faceva giustizia con le proprie ma.. ni anzichè ricorrere alla legge comune. Come sentimento mccliocvale la mafia ebbe qualche analogia con l'anarchi– smo, cioè l'insolTerenza contro le in– giusti1.c sociali e le prepotenze dei for– ti. Come organizzazione segreta la ma– fia è sempre esistita nella Sicilia occi– dentale, nelle province di Agrigento, Trapani, Caltanissetta e Palermo, ove tuttora esistono propaggini feudali no– nostante la cosiddetta riforma agraria ciel secondo dopoguerra. Le alt re pro– \1incic ignorano la mafia. Essa però non è un'organizzazione omogenea, an. che se esiste un capa per ogni grup– po, per ogni consorteria, e un capo generale per Iuli i; e neppure esiste un regolamento che stabilisce norme e disciplina, cariche cd incarichi, gra– di e gerarchie. Tutti questi attributi il mafioso se li conquista da sò, con il proprio « rispello •. A questa orga– niu.azione appartengono uomini cli di– verse clas'ìi sociali. Nel secolo scorso, la mafia contò e– pisodi di eroismo nelle rivoluzioni di Sicilia, non si schierò a fianco dei do– minatori e non fece mai il gioco del– la sbirraglia; infatti, nelle rivoluzioni del 12 gennaio 1848 e dd 1860 per l'U– nità d'Italia quando Garibaldi sbarcò in Sicilia si schierò con i ribelli, con

RkJQdWJsaXNoZXIy