Volontà - anno XVII - n.5 - maggio1964

E' probabile che !a maggior parte dei lettori trovi attualmcnlt: solo pochi casi in cui la legge interferisce nell'adempimento coscienzioso del noslro dOV(;· re. Molti di questi casi saranno sottolineati nel corso della presente unalisi cd altri ancora se ne potranno fare per una indagine minuziosa. Certo e che la legge positiva è riuscita a pianificare ed a ridurre a<l un'uniformità tale le mentalità degli uominj che, in molti paesi, essi non possono fare altro eh~ ripetere come pappagalli ciò che altri ha detto. L'uniformità di concel.ti e di azioni può ottenersi con due mezzi diversi: il primo consiste nella versatilità del pensiero che consente a più persone jj giungere, attraverso l'indagine cd il ragionamento, alla percezione di una med.::– sima verità; il secondo consiste nell'indifferenza al bene cd al male e nella pusillanimità, ottenute con le minacce di punizione sospese sul capo di chiun– que cerchi di indagar:e sinceramente la verità e pretenda di divulgare e far conoscere ad altri i risultati del suo ragionamento. Non è difficile per-tanto comprendere quali dei due cennati metodi cau-;i l'uniformità di pensieri e di azioni che prevale ai nostri giorni. Se esiste una verità assolutamente indiscutibile è appunto quella dell'uomo che determina ciò che è giusto in dipendenza delle sue facoltà e che compie e traduce in pratica tutto ciò che egli giudica giusto. Ammetteremo che una forma unica di condotta sarebbe benefica, sempre se si potesse trovare una tale forma; ma tale supposto infallibile modello di condotta sarebbe di poca utilità nei rapporti umani, tranne che se potesse spingere al ragionamento e contemporaneamente alla decisione, che illuminasse la mente e stimolasse la volontà. Se l'uomo, prima di agire, deve consultare il proprio giudizio, allo stesso modo dovrà consultarlo prima di decidere se il caso che gli si presenta è d'accordo o meno con i dettami della coscienza. In tal modo, risulta che nessuno è obbligato ad accettare una norma di condotta se non nella misura in cui sia rispondente ai fmi della giustizia. Tali sono i fondamenti della società umana, e tale è il principio della « libertà di coscienza» (2) che consentirebbe il predominio della più inalter:t• bile armonia tra i membri della società, cd anche tra gli individui isolati, se ciascuno potesse ascoltare serenamente i dettami della ragione. Non possiamo non soffrire una profonda pena quando da questa ampia concezione disce!"l· diamo alla triste realtà attuale in cui ci vediamo costretti in certo qual mode, ad allontanarci da così utili princìpi. L'esercizio universale della libertà di coscienza del singolo scaturisce da una logica così nobile che il saggio politic" non si lascerebbe indurre ad interferire in esso il più Je.ggermente possibile ':!a in occasioni veramente eccezionali. Consideriamo Qra quali potrebbero essere queste occasioni eccezionali, sul!~ quali ci intratteremo brevemente anche perchè esse saranno oggetto di studio più dettagliato nel corso successivo della p'resente indagine. WILLIAM GODWIN (2) Nel testo originale of private Judgemenl (n.d.t.). 30.5

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