Volontà - anno XVII - n.5 - maggio1964

lica solidale.« Manca una tradizione in questo senso cd anche la buona volontà», affermano gli ipocriti o timorati. Si riuniscono intorno ad una idea-fantasma dicci, venti professori, letterati artisti e riformatori sociali. Chi li tiene uniti? La cultura, l'arte, la religione? La giustizia perenne o i meri interessi colle– giali? ...La vera unione implica questo semplice e torni<::.affanno di conclivideri.: un credo vitale, verso una meta che sia al contempo personale e superindividuale. Come uomini li_beri, lucidi e cr;;:atori, stringiamo le nostre file in questi mo– menti tormentati. La forza di ognuno risi~de nella certezza delle verità comuni. E nel compimento dei nostri doveri di servitori delle moltitudini, col fermo de– siderio di salvare l'umanità dai pantani rossi della pazzia bellica. Di fronte al crimine cinico, la menzogna dorata e la tirannia di alcuni, i comballenti dello spirilo debbono far risuonare la loro protesta in un potenlè e definitivo NO! Di fronte all'ignoranza, alla malvagità cieca, alle mala11ie e n!la fame dei molti, il vero intellettuale deve abbandonare, almeno alcune ore ogni giorno, il suo rifugio di lm'oratore solitario e offrire pic.namentc, ovunque stia soffrendo il suo simile. le parole vive. di luce e di salvezza. Tulti coloro che hanno consacratù l'esistenza alla scienza, al bene, al bello, non possono trovare posto più adegualo alla loro devozione, che là dove gli in• numerevoli anonimi si esauriscono nei loro impegni per il l>anem quotidianum. Sui cimenti dell'uguaglianza economica, di questo ~ minimum vitale» assi– curato infine a tutti e ad ognuno, bisogna elevare gli abbaglianti palazzi del sogno e della ragione. Penetriamo in tutte le realtà sociali, ma con questa doppia visuale la quale contempla anche il cielo degli ideali eterni ... Adesso, quando l'Uomo su pc1·dcndosi Pel gregge soggiogato da fal<;i pastori, l'intellellua!e - individuo.lista per natura - deve individualizzare il gregge, aiu– tandolo ad acquistare coscienza di se stesso, a liberarsi dalle catene dell'oscu• rantismo e delle superstizioni, dalla rassegnazione codarda e dal fanati~mo mortale. Fedele alla sua missione personale, indipendente nella sua cr~azionc genuina, questo intellettuale precursore avanza verso gli albori di un mondo migliore: più giusto e più bd!o. Unione col prossimo, di quaggiù e d'ogni dove, col fratello nello stesso destino terrestre! Unione: coscienza sociale. ma anche coscienza di specie. Unione: volontà di superarsi e di creare. Unione: lolla con1ro tullo ciò che disumanizLa !'\;omo. ,oo EUGEN RELGIS

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