Volontà - anno XVII - n.5 - maggio1964

La chiesa, l'arte, la rivoluzione Severa condanna dell'arte moderna da parte delle autorità vaticane. Su l'Osservatore Romano ( 13-L4aprile). in un elzeviro di terza pagina, F. C scrive a proposito della pittura moderna che l'uso del collages 1isalc addirit– tura alla orribile e nefonda Rivoluzione Francese! Cita infatti un episodio ri– guardante Drnlling. Quando, nell'ottobre del 1793, gli Imbestialiti e lnsatanltl Sanculotti esami– n.:irono nella Basilica di Saint Dcnis i corpi del re, delle regine, dei grandi per– sonaggi della monarchia ivi sepolti lungo 15 secoli, assistevano alla sinistra operazione due pittori uno dei quali, Orolling, sarebbe divenuto famoso. Essi , 1 olcvano procurarsi della momie, una sostanza, pare, tratta da salme mummifi– cate, molto ricercata nel loro mestiere per l'impasto dei colori. A tale scopo comperarono 11 cuori e li utiliaarono per i loro quadri. Drolling se ne servì per la ~ua celebre, patetica compol:tizione intitolata « Interno di cucina». Scena quanto mai suggestiva, ispiratrice cli lievi gentili umani sentimenti. Ma, prosegue l'ar1icolis1a, chi immaginerebbe, anche con una fantasia proclive agli orrori, che nella SO!ttanza colorata del quadro vi sono particelle dei corpi di Maria de' Medici, di Enrico IV e di Luigi XIV? Tornata la monarchia un giorno dell'agosto 1814 un funzion~rio cli S. Dcnis presentò a Luigi XVHJ un quadro sul quale era– no fissati due denti dj Enrico IV, i suoi baffi e una manica della camicia con la quale era stato sepolto. Questa, per il Valicano, è la storia ufficiale della nascita del collages ed è logico che, condannala con Inorridita repulsione l'origine, esso condanni anche i moderni e più pacifici artisti che non appiccicano più, purtroppo, i baffi dei re e i cuori delle regine nei loro quadri, ma usano più prosaici ed economici ri-' tagli di giornale o stracci usati. Eppure anche costoro, conclude F. C. (« provocanti e sfacciati imbrattatori che credono di rivoluzionare la pittura con i loro rifiuti di pattumiera e sPogli di rigattiere») sono ugualmente pericolosi perchè manifestazioni del genere preludono cli solito a sommovimenti di ben altra importanza. E poichè gli a– vanguardisti di quella risma lo sono in genere anche in fatto di ideologia e di costumi (per nostra fortuna), stiano attenti i borghesi che comperano le loro opere di non finire spalmati e stemperati sulla tavolozza dì qualche pennellato– re elci promessi parndisi schiavisl i. Questo è l'incredibile prosa dcll'Osservalore. Noi, da parte nostra, che cosa possiamo dire? Sperare che ciò divenga realtà, magari con Guttuso che dipinga qualche quadro proletario con la coratella di questo F.C.? E' il caso di ricordare a F. C. che l'Inquisizione non l'abbiamo inventata noi? GIORGIO BIANCHI 274

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