Volontà - anno XVII - n.4 - aprile 1964

Per una storlo~rafia onesta La resistenzanell'anconetano VENUTO a conoscenza di un libro intitolato ~ La Resistenza nell'Ancone– tano», edito dall'A.N.P.J. Provinciale di Ancona, ho creduto opponuno prenderne visione. Il libro consta di 400 pagine e fa la storia dei vari avvenimenti S\oltbi nelle Marche. La prima parte, che va dal 1920 all'avvento del fascismo, occupa una qua– rantina di pagine; è appunto in questo pèriodo che, oltre a trovare molte man– chevolezze, ho rinvenuto anche affermazioni non corrispondenti alla verità storica. Non è nella mia intenzione citare nomi di uomini che hanno partecipato e svolto un lavoro di primo piano in quel periodo, anche pcrchè (non si sa mai) si potrebbe provocare un terzo processo, dopo il secondo intentato appunto in seguito a polemiche svolte sui giornali. Citerò solamenle i nomi degli scomparsi. Incomincerò con la « rivolta dei bersaglieri», tralasciando di proposito la « Settimana rossa», alla quale gli anarchici (ques1i eterni ... condannali dal si– lenzio da tulli i partiti politici attuali e, aggiungo, il pili delle volte in mala fede) presero parte con forze prcponderant i. Si legge nel libro in questione, 2- pr.g. 15: « Nella notte del 25 giugno i bersaglieri di stan7.a alla caserma Vlllaray, alla vigilia dell'Imbarco per l'Albania, si ammutinarono con l';:1iuto di gruppi sovversivi esistenti fra i militari, collegati agli ambienti popolari della cltà. Il 26 matlina escono con le autoblinde ln ricognizione. La 1>opola2.ione proletaria ac– corre, preleva le armi alla caserma Villaray. Socialisti, Repubblicani ed Anarchici (ultimi arrivati, non è vero?) si riuniscono presso la Camera del Lavoro p~r de– cidere sul da farsi. Un coordinamento del movimento è difficile. L'ondata di esasperazione delle masse popolari duramente provate dalla guerra si esprime In un moto insurrezionale che si eslende immediatamente a tutta la ciltà ». Sarà bene precisare che il prelevamento delle armi non fu eseguito solamen– te a Villaray, ma che la mattina del 26. membri del gruppo anarchico « La Gine– stra» invasero la caserma sita in via Scrima al Piano S. Lazzaro e il parco mili• .tare a Piar.ta D'Armi asportando numerosissimi moschetti che, uniti alle nume- rose armi di piccolo calibro e a parecchi chilogrammi di dinamite - frutto di pr~arativi rivoluzionari da pari(: degli anarchici che avevano fallo tc~orn del– l'esperienza -e della lezione avuta nella Settimana Rossa del 1914- costituiva un contingente di massima importanza. Occorre anche dire che, sempre ad opera degli anarchici, venne presa un'altra iniziativa di impartanza capitale per la riuscila della insurrezione. Infatti alcuni militanti del gruppo anarchico « La Gi· nestra », sempre nella matLina del 26, saliti su un camion, si recarono all'aereo– porto dcll'Aspio e riuscirono, armi alla mano, a pcnetrnrc all'interno, convincendo i militari a cedere loro una mitragliatrici!. 247

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