Volontà - anno XVI- n.12 - dicembre 1963

Si ammette quindi questa mostruosità scientifica, di definire una razza attraver– so una pratica religiosa! Ma l'idea più stravagante è quella di definire una razza mediante caratteri ne• gativi. e, nel solo dominio psichico! Se la nozione di razza ha un senso, que– sta deve fondarsi su dei caratteri fisici positivi. Tuttavia si dirà che esistono dei negri. Anche se non si approva la schiavitù, ed anche se si considerano come "caduti in prescrizione,. i trattamenti che si fanno ancora subir loro nei paesi che si dicono civili, esistono degli oumini dalla pelle nera. E, se non si pone un freno, la popolazione sarà presto formata da mc• ticci. Non mi pare sia stato dimostrato che i meticci siano esseri inferiori. Al contra· rio, gli incroci danno, molto spesso, degli individui sani e vigorosi, per nulla meno– mati dal punto di vista intellettuale, come sarebbe facile dimostrare con numerosi esempi. Però, il disprezzo, palese o incosciente, dei negri, riposa sopra un pregiudizio: la superiorità della razza bianca. Poichè nel corso degli ultimi secoli. i bianchi euro– pei sono giunti, grazie al vantaggio tecni– co, ad imporre la loro dominazione sui negri e sui gialli. non si può concludere che la superiorità del bianco sia un fatto stabilito. Nessuno saprebbe rispondere, per esem– pio, al singolare sviluppo che la Cina a– veva assunto nel Medio-Evo, nè la facilità con la quale, verso la fine del secolo XIX, i Giapponesi si sono adattati alle tecniche occidentali. Se i negri, nel loro insieme, sono ancora in ritardo, ciò è dovuto so– prattullo agii effetti del colonialismo, pe– rò, coloro che si iscrivono nei nostri Li– cci e nelle nostre Facoltà non danno pro- va d'una inferiorità intellettuale. Vi è ll"OP· pa tendenza a rifiutargli i mezzi onde ele– varsi. Scientificamente è impossibile appoggia– re i pregiudizi della superiorità di una razza qualsiasi, sul più piccolo fallo. Solo le circostanze storiche hanno fatto dell'Eu– ropa Occidentale(dopo gli Egiziani, i Ci– nesi, gli Arabi) la regione geografica dove è sbocciata una ci\•iltà. LI cervello di un negro o di un giallo, è esattamente costi– tuito come il nostro. A\!'analisi obbiettiva, si constata che i pregiudizi razziali hanno delle (ondamen– ta extra-scientifiche, sia nei pregiudizi di origine religiosa, sia nella difesa degli in• teressi materiali. Ma, questo concetto è nefasto e convie– ne combattere contro le tesi razziste, nel. le scuole e con tutti i mezzi. Ceno è che la Francia ha, nel passato, l'immenso merito d'aver proclamato la prima eguaglianza di tutti gli uomini e d'aver dato il segnale della emancipazio– ne degli uomini la cui pelle non era bianca. Ciò fu, lo si dimentica un po' troppo, una delle glorie della grande ri– voluzione. Dopo di allorn, haimé! quaggiù vi sono coloro che hanno visto la luce delle elu– cubrazioni di un Drumont o di un Go– bincau. Vale la pena di domandarsi: che cosa ha fotto di più, per il prestigio della Fran– cia. nel mondo? Certe elucubrazioni an– tiscientifiche, oppure il grande ideale di fraternità proclamato nel 1789? GUY FAU (<la "L·Idee Libre•, agosto-ottobre 1963 • Trad. G. i\!.). 727

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