Volontà - anno XVI- n.12 - dicembre 1963

Li hcrc opinioni (cont. dal numero precedente) Mondialismo comunitario Mettere in primo piano l'eco11omia e, conseguentemente, la legge del tornacon• to come fattore di progresso, non signifj. ca trascurare dei valori morali, con cui si cadrebbe nell'esaltazione dell'edonismo, ma solo che l'economia è strumento più efficace e sollecito dei precetti etici sinan. che per conseguire i più alti ideali dell'u• manifà. La depressione materiale è anche causa di depressione morale. Riconfermato questo rapporto, che spes– so è trscurato, appare molto più evidente che, trovandosi il progresso morale a Ji. vello troppo basso, anche l'c, 1 oluzione ma• teriale, nonostante la sua attuale supe– riorità, è ancora essa medesima a livello molto basso. Se, come clementi di una ten~enza alla unità del mondo possiamo oggi, rispetto al passato in cui non esistevano, citare molti enti ed attività internazionali che possono dare la sensazione di una mate– riale realizzazione del mondialismo, bcn– chè in misura mo!to esigua, una situazio– ne molto più depressa è lecito immagi– narla correlativamente nel campo morale, che appunto è caratterizzato da tanti in– trighi, da simulazioni, da malafede e da ogni :.'litro imbroglio anche e soprattutto nei rapporti politici. Con l'attribuire all'economia un ruolo di priorità rispetto ai precetti morali si inlcnde anche mettere in rilievo una ge– nerale legge di precedenza !a quale, come la legge del minimo mezzo, è tult 'altro che ossl.'rvata nelle varie vicende dell'ammini– strazione sociale. Senza s1are a cercare casi maggiormen. 728 te appropriati, diremo di sfuggita, per un minimo di comprensione, che in una so– cietà razionale, dovendosi ad esempio provvedere alla costruzione di un aspe• dale e di un 1catro, si farebbe prima quello e poi questo, osservando, se ne– cessario, lo stesso ordine di precedenza - mettiamo nella produzione alimentare rispetto a quella fioricola o del tabacco, e così via, criterio che, perfino in casi di estrema urgenza, non è invece obbliga– torio nei nostri ordinamenti. Che la società umana sia ancora in gran• dissima parte soggetta ad un caotico em– pirismo (o menefreghismo) - contro cui però va insorgendo l'intervento correttivo di procedimenti razionali - non è cosa che in generale ha bisogno di dimostra– zione. L'avvento della politica di piano o pia– nificazione già prova l'esigenza di raziona. Jizzare la società, così come dall'agricoltu– ra o da altre attività empiriche si va passando all'agricoltura o all'edilizia ra• zionalc, e simili. Tuttavia la prova generica dei dissesti sociali non è sufficiente, sicchè per col– mare questa lacuna si presenta la neces– sità di fare ricorso ai dcttagU, che biso– gnerà necessariamente esaminare entro un dato sistema. A questo riguardo. tenuto presente che la società umana, a partire dalla stessa azienda domestica, è una somma di a– ziende, ,,iene naturale di considerare tut– to il mondo come un'azienda, e particc,. larmenle sotto forma cooperativa, cioè nella forma che più si ritiene prossima alla razionalità.; o, meglio ancora, come azienda domestica. il che ci ricorda una

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