Volontà - anno XVI- n.12 - dicembre 1963

solo, ma hanno cercato altresì di programmare anche la p◊~sibililà cli parteci• pazione ai super benefici da parte degli operai, senza tanto intaccare i buoni e valevoli dividendi, aumentati coll'aumentare della produzione. Nelle fabbriche moderne, ai lavoratori è richiesto un ritmO lavorativo sem– pre maggiore ed intenso, e, per poterlo ottenere - allo stesso modo di' una macchina che, per funzionare bene, ha bisogno di essere oleata - è indispensa– bile concedere loro, oltre a guadagni più elevati, anche condizioni migliori di lavoro e tutta una la1·ga serie cli miglorie sociali. Mutatesi le basi dei problemi rivendicativi, si è andato mutando anche il metodo della lotta. Il movimento sindacale moderno si pone altri problemi essenziali, oltre a quelli delle rivendicaziOni salariali, come quello di conquiste più ampie nel si– stema assicurativo, per la vecchiaia, di condizioni migliori di lavoro pcrchè esso deve svolgersi in ambienti sani e con maggiore sicurezza contro i possibili in• fortuni, per la costruzione di case (non più considerate operaie, come se per gli operai occorressero case speciali, qualche cosa come i canili per i cani e le stalle per i cavalli, e da relegarsi in una specie di «ghetto» operaio). E' tutta una nuova situazione, un sistema rivendicativo che non intende at– taccare la società per arrivare a rovesciarla, ma che vuole, lentamente, molto lentamente, modificarla. I sindacati influenzati dagli anarchici, con scopi finalistici - la realizza– zione di una società senza governo - non si pQssono più realizzare su larga scala. Non è più sentita, oppure non è più ritenuta utile, quella famosa « gin– nastica rivoluzionaria» degli scioperi generali a ripetizione, cara ai vecchi sin• dacalisti. Ora, spinti e sostenuti dai partiti (dalla loro azione e dai loro interessi per la conquista del pQtere), i sindacati accettano rivendicazioni che devono risol– versi senza agitazione alcuna, rivendicazioni ma contrattate, frutto di una opera lunga di compromessi. Tutti i sindacati hanno or:1mai limitato la loro aspira– zione alla soluzione di problemi di rivendicazioni o. scopo cd effetto immediato, senza richiamarsi per nulla ai problemi di fondo, a quello di realizzare una nuova società: gli uni, i partiti di deslra, per interesse, gli altri, i partiti di si– nistra, perchè pensano che la soluzione di tutti i problemi sia circoscritta e condizionata alla lbro conquista del potere e, magari, alla loro dittatura sul re– sto del popolo. Questa azione riformista, costante, universale, azione che un tempo si ac– cettava in casi e condizioni speciali, è orcl divenuta la solo possibilità capace di risolvere i problemi di ogni giQrno che riguardano più le nuove condizioni di produzione che le vere e proprie lotte operaie per l'affermazione di rivendicazio– ni fondamentali. Sicuramente, l'attuale, non è una situazione ideale, ma è reale, esistente, o quella alla quale si avviano, sempre più sicuramente e chiaramente, gli organi– smi sindacali. L'opera degli anarchici in questi organismi è estremamente dif– ficile. I sindacati $Ono diventati mostruosi e mastodontici organismi che non 705

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