Volontà - anno XVI - n.11 - novembre 1963

1 CLASSICI DELL'ANARCHISMO (segue dal n. 8 - 9) Indagine sulla giustiziapolitica e sua influenzasulla pubblicamoralità CAP. VI - I.A PERFETTIBILITA' DELL'UOMO Non esiste una caratteristica dell'uomo che appaia. almeno al )re– sente, tanto preminente e tanto importante in ogni ramo della se .enza morale, quanto la sua perfettibilità. Se volgiamo il pensiero all'uomo nel suo stato originario. all'essere. capace si di percezioni e di conoscenza in forma illimitata. ma che non ha ricevuto le prime, né colti\·ato la seconda, e se contrapponiamo a quell'essere tutto ciò che la scienza ed il genio han prodotto. da questa contrapposizione potremo formaci un'idea di quanto sia capace la natura umana. Non bisogna infatti dimenticare che quell'essere non rl~evette, come avviene ora. aiuto dalle relazioni con i suoi simili e che le sue deboli ed imperfe',te cognizioni non erano assistite dall'esperienza dei contemporanei, dato che. nello stato da noi indicato, tutti gli uomini erano egualmente ignoranti: ti cani.po del progresso stava loro di fronte. ma ogni passo in avanti era dovuto a sforzi indisciplinati. Non ha alcuna importanza se ciò fu dovuto al progresso del pensiero o, come altri sostengono, alla natura dell'uomo. In ogni caso, é una ipotesi ammissibile e non fuor di luogo, quel– la di considerare la conoscenza come qualcosa in sé e di investigare ciò che sarebbe stata la sua storia se, immediatamente dopo la sua produzione, si fossero lasciati operare gli impulsi di Quelle ordinarie leggi dell'universo la cui azione conosciamo. Una delle conquiste. evidentemente molto necessaria come base dei nostri attuali progressi, fu il linguaggio, di cui però é Impossibile concepire l'acquisizione, la quale certo dovette avere origine diversa da quella odfer– na o. che, almeno. non prometteva quel perfezionamento che si ebbe suc– cessivamente ... Una conquista, altrettanto importante per affermare la natura pro– gressiva dell'uomo. fu la scrittura. che ridusse i suoni delle parole a pochi elementi semplici, cioè alle lettere alfabetiche (1). Supponiamo pure che l'uomo abbia acquisito i due primi elementi della conoscenza. la parola e la scrittura, e guardiamolo ora attraverso tutti i susseguenti progressi, attraverso ciò che costituisce la differenza tra New– ton ed uno zoticone del tempo (quello attuale, pur se ignorante, lo è di meno di quello del passato perchè é stato influenzato, sia pure in minima (1) Qodwin, a questo punto, s•intrattiene sulla scrittura figurata degli ll.Otichi (geroglifica ed Ideografica). 667

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