Volontà - anno XVI - n.11 - novembre 1963

Intervista con Salvaclor Garcia Cuba al... setaccio L'argomento, che è di palpitante attualità, è stato sufficientemente trattato. discusso, deformato, chiarito e rimaneggiato da non giustificare che una nuova trat– tazione venga a ( (fruga.re» nel caso. Però il personaggio intervistato merita un'ecce– zione e tanto la sua testimonianza come la sua presa di posizione di fronte al regime di Castro, frutto di una convivenza di quattro anni e mezw con lo stesso, debbono essere conosciute e studiate. Salvador Garcia è un milltante della C.N.T. ed appartiene alla cosiddetta gene– razione di mezzo. Formatosi nel clima rivoluzionario barcellonese, è stato presente a molte lotte, a quella del Fronte d'Aragona, a quella dei reticolati dei campi' di concentramento francesi, a quella dei «maquis» ed ha sempre resistito da forte, sino a quando - dopo aver tenuto la segreteria della C.N.T. di Spagna in Cuba e dopo essere stato anche «ospite>> della prigione del « Castillo del Principe» - è riuscito a fuggire nel Messico. Le sue informazioni ed i suoi commenti sono di primissima mano anche se si potrà dissentire dalla veemenza delle sue risposte (dalla quale non può restare pre– servato nessun soldato che combatte in prima linea), da certi apprezzamenti pessimi– stici relativi ad una economia senza spinta, da certe tortuose ammissioni in favore dei nordamericani e dalla « tabula rasa» che fa del russi. Tuttavia la sua testimo– nianza possiede una validità che obbliga a riflettere tutti coloro che guardano inquieti la «danza>> degli avvenimenti mondiali. Or non è molt.o, Ugo Fedell ml scriveva: «Mi pare che tra I compagni Italiani si parli molto, in favore e contro, della rivoiuZìone cubana, però in realtà nessuno ha saputo approfondire, lo studio dell'avvenimento e nessuno ha ricercato le cause che hanno portato la rivoluzione al vicolo cieco nel quale si trova. Sarebbe necessario vedere - nel caso che una rivoluzione scoppiasse in non importa quale parte' del mondo e fosse cÌ'isplrazione libertaria - se essa., spinta dalla. fame ed incalzata da tutte le parti, non sarebbe costretta ad un q_ualsiasl accordo ed a trovare un qualsiasi sbocco non preventivato. Solamente cosl si potrebbe giudicare, non ph) su un piano teorico, ma. da parte dl uomini che vivono nella realtà della vita e si propongono dl avanzare sino all'ultimo». Salvador Garcla, nella sua testimonianza. offre un materiale indispensabile per realizzare quello studio che reclama Fedeli. Vlctor Garcia D - Da poco temPo, in una intervista avuta con ramico Fidel l\1irò, rispondesti ad una serie di domande di carattere generale che mettevano in rilievo le caratteristiche dittatoriali del castrismo. Esponevi anche come cd in quale forma, lenta ma continua, la infiltrazione comunista fosse Ì-iuscita , a pesare sulla rivoluzione tanto da annientarla e tanto che le vittorie del 1959 non sono oramai che vestigia. Ora, in .torma meno generica, deshlererei che tu chiarissi altre' circostanze che, per noi che abbiamo seguito passo per passo la rivoluzione cubana, non sempre ci è stato possibile conoscere impar– zialmente da parte dell'informazione interessata e partigiana delle agenzie internazionali, non solo, ma' trattandosi, a ·volte, di _J>ai-ticolari che Potevano interessare un esiguo numero di persone, non s'è ritenuto che fossero meri– tevoli di darne informazJone. 612

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