Volontà - anno XVI - n.11 - novembre 1963

gi la sua validità e concretezza addirittu– ra ne\Ja realtà materiale. In tal modo non solo sarà più facile smentire il pregiudizio di certuni i quali vedono il cosmopolitismo quasi alla stre– gua di un ideale snobistico e perciò mute– vole secondo i capricci del gusto, come avviene con una qualunque moda stagio– nale, ma anche ribadire una questione di metodo, per cui è indispensabile trattare anche il più modesto problema sociale sempre nella visione di lm mondo unito, e che anzi \'enga considerato un'azienda in sè e per sè così come in una società privata la società ha una sua personalità indipendente da quella dei soci. Per negare il cosmopolitismo bisogne– rebbe anche poter negare il senso di so– cialità che è in ogni essere umano ed inol– tre sostenere che esso non abbia rappor– ti con l'economia, la qual cosa è impossi– bile. Volendo stabilire la data di nascita del cosmopolitismo, come altro elemento del– la sua consistenza, è stato detto che sa– rebbe errore cercarla nella storia, trauan– dosi di data preistorica poichè il cosmo– politismo è venuto alla luce per lo meno con la nascita dell'uomo. La storia tutt'al più ci può oHrire al– cune fasi dello sviluppo del cosmopoliti– smo ed abbastanza chiaramente già solo attraverso la trama dei rapporti sociali. in cui un fattore innegabile, a prescinde– re da altri impulsi, è anche il senso esplo– rativo, che è peculiare caratteristica della natura umana. La realizzazione del cosmopolitismo può ancora oggi essere una meta lontana ma ciò che frattanto interessa è il convincer– si che esso è un iaeale infallibile, come lo svolgimento di tanti altri renomcni che non ammettono ecce?.ioni. Se non abbiamo elementi sicuri per af– fermare che tutto concorra all'altuazione 636 dd cosmopolitismo, è possibile però con– fidare in molte e molte manirestazioni, consapevoli o già indirizzate a questo tra– guardo. 11 cosmopolitismo, che a causa della len– tezza dell'evoluzione, per molto tempo è rimasto latente e inavvertito, è un fe– nomeno manifestatosi sensibilmente nel– l'era moderna con l'industrialismo, appor– tatore anche di grandi mezzi di comunica– zione. E' soprattulto la legge del tornaconto che spinge gli uomini all'unità. Ogni anno che passa. l'atlante delle re– lazioni internazionali, via via cresciuto di volume, dovrebbe essere rifatto, e se que– sto atlante non si vede non è detto però che almeno virtualmente non esista. L'Associazione Internazionale dei Lavo– ratOt"i. la Federazione Sindacale Interna– zionale di Amsterdam, l'Internazionale Sin• dacalc Cristiana, l'Internazionale Anarchi– ca, la Croce Rossa Internazionale, l'Unio– ne Postale Universale, l'[stituto Internazio– nale di Agdcoltura, l'Alleanza Cooperativa Internazionale, l'Organizzazione delle Na– zioni Unite; i congressi scientifici interna– zionali, il Diritto Internazionale, le varie fe. derazioni sportive internazionali e molti altri enti, istituti e attività internazionali, del passato e del presente, sono anch'essi un indice che il mondo fatalmente mar– cia verso l'unità. SI! inoltre è vero che il Male altro non è che un aspetto del Bene, avendo se non altro una funzione stimolativa verso il Bene, noi, pur accogliendo con le debite riserve questa opinione, ci accontentere– mo allora di constatare che intanto il bel– licismo, raggiunto oramai il massimo del– la micidialità, concorre almeno indiretta– mente all'abolizione della guerra e quin– di a favore del cpsmopolitismo e del pa– cifismo. (continua) GIUSEPPE DELFINO

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