Volontà - anno XVI - n.8-9 - agosto-settembre 1963

stre edi:,ioni, libri e opuscoli che traila– vano la dourina e la sua applicazione pratica. Fummo rovinali. Quando ritornò la pace,un progetto di legge che dormiva da lungo tempo negli archivi del parlamento, fu riesumato ed una mattina che i deputati erano poco numerosi, la Camera blu-orizzonte votò la Jcagc iniqua che si sa, malgrado le qualche proteste che si fecero udire ed alle quali fu risposto: • votiamola per ora, la si discuterà dopo! •· Contrari al silenzio, i neo malthusiani non si diedero per vinti. E dopo i pro– ces~i che io non ricorderò qui, giaccM il poco spazio mi obbliga già ad un brc.. \C riassunto d'una storia che permette• rebbe un più ampio sviluppo, Eugène llumbert fece apparire • I.A Grande Ri. forme», di cui dal 1931 sino alla secon• da guerra nel 1939, vennero editati cen– to numeri nei quali noi difendemmo lo stesso, malgrado le severità delle leggi la grande idea di liberazione umana. Ho ripreso dopo la morte del mio ca• ro compagno, la pubblicazione de •Ul grande Re/orme•, dal marzo 1946 al 1949, fino all'esaurimento delle mie risorse. Ho redatto però in un'opera consacrata ad Eugènc Humbert ed al movimento nc0,, malthusiano, tutto quello che mi è ma– terialmente impossibile descrivere qui. L'incredibile ignoranza delle masse su questa questione di primaria importan. za, poichè essa è legata a lutti i proble. mi soci.lii, a tutto ciò che tocca l'urna• no, ci stimola sempre a ritornare sul soggetto, malgrado la paralisi imposta dai rigori d'una lcage che non è ancora abolita, e pensiamo che i nostri sforzi siano tutt'altro che vani. Al di sopra dei benefici apportati alla famiglia dalla concezione controllata, non bisogna tra• scurarc il punto di vista mondiale. Se si pensa che la popolazione terrestre arri. verà ben presto ai sei miliardi è plausi– bile pensare che una simile esplosione demografica lascia prc\'edere dei colos– sali drammi, con una degradazione della personalità umana e della civiltà. Sul nostro· globo, oltre un terzo di esseri umani sono so11oalimcnta.ti , altrctlttflti sono analfabeti e vivono in uno stato di inferiorità pisichica ed intellelluale inde– gna dei nostri giorni. Nel campo della pace, incessantemente minacciata e sem• pre da assestare non vediamo a nos1ro avviso, (e ciò noi l'abbiamo scritto, del· to e ridetto durante molti anni) altro mezzo più efficace che una regolazione, una limitazione del numero degli umani; assicurare l'equilibrio fra i popoli, giun– gere ad un rialzo dei livell.i di vita, parre fine all'aggressività creata e mantenuta fra i gio,,ani,la cui la vita personale è già un nide combattimento. Produzione e ripartizione... beninteso che ciò ha Ja sua importanza, ma il nee>malthusiancsi– mo è alla base stessa e nulla è possibi– le senza l'osservanza dei suoi metodi. Ad una saturazione sostenuta da uno sta– to di abbondanza, da uno stato di equi• librio favorevole e permanente fra i be. ni necessari e gli esseri che debbono be• ncficiame: nessuna buona organizzazio– ne sociale può essere instaurata senza la detta selezione. J, H. (Da Le Monde Ubcrtaire, maggio 1963, per la tradur.ione di G. Mancuso). 522

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