Volontà - anno XVI - n.8-9 - agosto-settembre 1963

Lacensura cinematografica inItalia <*) Q UELLO CHE OGGI chiamano, con sottile finezza eufemistica, • esame dej film •. cioè la censura sul cinema. è nata cinquant'anni or sono. Proprio nei giorni scorsi. giovedì 6 giugno, la censura ha compiuto felicemente il mezzo secolo. Fu, infatti. il 6 giugno 1913, in una delle più calme sedule della nostra storia par– lamentare, che la Camera approvò un in– nocente disegn() di legge che i signori de– putati ritenevano di non rilevante inte– resse. La proposta, dal titolo • Esercizio della vigilanza sulle produzioni cinema– toa:rafiche e imposizione della relativa tassa•, era costituita da un unico arti– colo che autorizzava il • Governo del Re• a •esercitare la vigilanza sulla produ– zione deUc pellicole cinematografiche e a stabilire una tassa di centesimi dicci per ogni metro di pellicola•. Il disegno di legge era stato presentato, meno di un mese prima, dal ministro delle finanze, • di concerto ,. col presidente del Consi– glio e ministro degli interni, Giovanni Giolitti. Il 30 maggio 1913. il deputato Maraninì nella sua relazione scriveva: • [I disegno di legge che ci viene presentato per im. pQrre alle produzioni cinematografiche la vigilanza statale ... rientra nelle aire fun– zioni dello Stato per la tutela della pub– blica moralità. La facoltà di esercitare tale vigilanza è già consentila dalla kg. gc di pubblica sicurezza al governo; e fu appunto in base alle norm~ di tale legge che il ministro degli interni ha predispo– sto la revisione delle pellicole cinemato- generale di pubblica sicurezza per impe. dire che siano rappresentati spettacoli contrari al buon costume. alla pubblica decenza, all'ordine pubblico, al decoro na- 1.ionale, al prestigio delle pubbliche au– torità ... ,., Questo documento è di una precisione e di una chiarezza esemplari, ma i capi dell'opposizione socialista non riuscirono a capire un discorso così semplice ed elementare, nè $i resero conto che cosa significasse la legge proposta. 11 signor Claudio Treves, per esempio. disse: • ...poi– chè da una più attenta lettura del dise– gno di legge si apprende che questo è un progetto puramente fiscale, che colpisce la fabbricazione delle pellicole cincmato– grarichc ... poichè dunque si tratta sem– plicemente di imporre una tassa di fab– bricazione per agevolare l'ufficio di cen– sura, affinchè la censura stessa non rica– da come spesa sul bilancio, io non ho veramente molte cose da osservare ... Da parie sua, il signor Filippo Turati si • associa a quanto detto dall'amico Tre vcs ,. e rile, 1 a che • il veleno è nella coda • della proposta di legge, vale a dire • nella tassa ... Turati, cioè, sj doleva, proletaria. mcnle, del veleno dei dieci centesimi di lassa per ogni metro di pellicola. Del ve– leno \'ern, che servirà a intossicare la Ji. bertà del cinema in Italia, l'avvocato fì. lippo Turati non s'accorse. Ma forse se ne acco1·se e, da bravo e coscienle avvo– cato rispettoso della legge, non può far a meno di riconoscere che il governo ha il diritto di usare di quel veleno. Perciò grafiche da farsi a mezzo della Direzione non sa far altro che • pregare il mini• (•) Conferenza tenuta al Circolo VìlladOl'o di Modena, 1'11 giugno l96J. 469

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