Volontà - anno XVI - n.7 - luglio 1963

notazioni che urlano al mondo i minac– ciosi emblemi • 1-1 • posti al centro e in alto dell'opera come un segno ammonit0- re sulle dimensioni sottostanti: la • Terra Fissa», con grande freccia che diparte nel– l'imminenz..-i.d'infrangere Qualcosa d'urgen– te e d'indilazionabile. La composizione infatti è articolata in due sezioni di vicende: da una parie uno schema immaginario di macchina in movi– mento che frantuma e tende a spostarsi; dall'altra parte elementi di fuga svettano come rappresi da una grande tenaglia. Al CINEMA centro di quel circolo motorio vi è, come peripotesi, una Stella Fissa che è infine il senso ultimo, la verità che ci richiama con tutte le nostre barbarie moderne e le nostre civiltà antiche: è l'uomo, come te– stimone delle sue stesse vicende che lo impegnano, lo degradano e Io innalzano nella presunzione del suo mito; Utopia del nostro tempo che l'artista bolla col segno della propria denuncia, nel rigore fermo della sua partecipazione storica. GlC.1Gi::i BARTOLl IL GATTOPARDO Visconti trac anche questo suo ultimo interess.?nte film da un romanzo, quello del principe Tommasi di Lampedusa, best seller della letteratura contempora– nea. Ritengo cosa inutile dare dei parti– colari sulla vicenda del film, J)Oichè già stampa, TV, radio, hanno dato suffi. cienti notizie; cosa ancora più inutile è ten1are di elencare, con confronti e giudi– zi comparativi. quello che Visconti ha ri– tenuto di mettere o di aggiungere al suo film, giacchè, a mio avviso, ciò portereb– be molto lontano da quella che è la vera discussione da farsi intorno al Gattopar– do, ben sapendo che lo stesso libro di Tommasi di Lampedusa ha, o.ccanto ad uno stuolo di forti ammiratori, un altro stuolo di oppositori, e, quindi, si rischie- di LUCHINO VISCONTI rcbbe di riporto.re lo stesso giudizio cri– tico sul film. Il Catto_r;ardo, nonostante lo spettaco– lo di alta scuola cl1i.! ci offre l'impiego, \'cramente in funzione espressiva, del co– lore (come ad esempio, la stupenda se– quenza del viaggio e dell'arrivo di Ana:e– lic.."l. a Donnafugata; u.n paesaggio sicilia– no arido, immobile ed assolato, immcr– ;;o nel suo profondo tedio) rimane estra– neo al regista. Indubbiamente, Visconti da grande poeta e critico della decaden– za, riesce a collocare i suoi personaggi-0- roi, in una realtà storica ben definita, dando ad essi una certa forza realistica. Ma non sa andare più in là (non per niente, ad esempio, in •Rocco e i suoi fratelli,. conclude l'azione davanti alla 445

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