Volontà - anno XVI - n.7 - luglio 1963

Lettere dai lettori Invito a.lla. discussione leggo con molto interesse la rivista, al– la quale sono abbonato da diversi anni, e, pur trovandola molto ricca di argomenti di grande interesse, vedo che certi argo– menti non hanno la trattazione che me– riterebbero. Lo «Stato», ad esempio, non è abba. stanza discusso, nel senso di rapportarlo alla « Società " nella sua giusta luce: qua– le negatore di sviluppo sociale, conserva– tore per eccellenza, e come negazione di una sana e libera ed efficientemente ra– zionale organizzazione sociale. Mi spiego: nei contatti che si hanno con il compagno di lavoro, con l'uomo della strada ecc., quando si parla di problemi politici e sociali, molti di essi sono concor. di nella bontà delle idee anarchiche, ma riesce faticosissimo il farsi capire sulla differenza che esiste fra organizzazione e Staio. Uno dei punti principali, a mio avviso, della difficoltà di penetrazione delle idee anarchiche consiste proprio in questo im– menso equivoco, non affrontato in manie– ra esauriente dalla stampa anarchica. Tutti sono convinti che, senza lo Stato non vi possa essere organizzazione sociale, mentre bisogna mettere bene In chiaro il suo contrario. Per esempio: nel campo della scuola, tutti sentono che essa è aderente ai biso– gni della vita moderna con la sua dinami. ca (mentre lo Stato rappresenta la vita statica) ed ai problemi nuovi ed impellen– ti; eppure si assiste alla corsa alle rifor. me, che non vengono o vengono con il so- lito risultato; bisognerebbe trovare il mo. do di far comprendere al corpo insegnan• te che un avvio migliore, per risolvere il problema, sarebbe quello di orientarsi su altre strade: anzichè scaturire dai Mini– .steri, dovrebbe essere fatto scaturire dai vari convegni e congressi che, periodica– mente, dovrebbero tenere gli insegnanti al di fuori dell'orbita statale. Così dicasi per gli altri problemi socia. li; la Previdenza, le Mutue, le Assicura– zioni sociali, la Radiotelevisione (che do– vrebbe essere gestita dagli abbonati), etc. Quando sarà messo bene a fuoco l 'equi– voco tra Stato e organizzazione della s0- cietà, scendendo dal generico nelle visce– re del problema, io penso che una buona penetrazione degli ideali libertari nella po– polazione farà scaturire il bisogno dei cam. biamenti sociali su nuove prospettive. A mio parere gli equivoci da combatte– re sono: Stato.organizzazione; Stato-pace-– guerra; Stato-comunismo; Stato.libertà, ecc. ecc .. C. Campana Alla lettera che precede, rispondemmo redazionalmente e privatamente, invitan– do il lettore a voler aprire il dibattito con un suo scritto, giacchè la problemati– ca alla quale si faceva cenno, pur non 1iuova per l'anarchismo, è tuttavia non completamente sviscerata, almeno allo stato attuale della pubblicistica anarchica italiana. Il Campana non venne meno all'invito e, facendoci noto che era "un operaio e 437

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