Volontà - anno XVI - n.7 - luglio 1963

paratamente come lronconi a sè stanli, evilando accuratamente i problemi di fondo e mza visione d'insieme. E quando Galileo arrivò a questa visione d'insieme e ri– tornò a Roma per convincere la curia della sua nuova rappresentazione dell'univer– so dimostrala dai suoi studi e dalle sue ricerche, sappiamo quale atroce delusione do– veva aspettarlo. Anche oggi le massime autorità sembrano accogliere lo spirito del tempo e si am– mantano di socialismo, democrazia, cristianesimo. Le istanze di interesse generale e di riscatto dei popoli vengono accolte formalmenle con la stessa simpatia con la. quale i cardinali accolsero la prima volta il telescopio di Galileo. La. giustizia sociale e la concordia uma11a sono generalmente vedute come questioni di buona volontà. dei governanti e di buona tecnica statale. In essi oggi i popoli ripongono le loro a– spirazioni come Galileo affidava af. sant'Uf/ìcio le fortune delle nuove verità. Ma in che modo gli stati modernj e le massime autorità del nostro tempo accol– gono questo spirito di emancipazione umana che si diffonde nel mondai Nel modo interessi parassitari. Essi affrontano i grandi problemi del mondo e della vita dei e nella misura che può sevire alla loro volontà di potenza ed all'espansione dei foro popoli come problemi separati, a sè stanti, risolvendosi sempre secondo la logica del potere e del capitale. Essi frantumano l'ansia di liberazione dei popoli in mille problemi particolari che assorbono nella tecnica del' sistema e che pongono nel mo– do che a loro conviene, indicando soluzioni che soltanto lor signori possono decidere. L'equivoco di af/idare un'idea di libertà alle forze liberticide dello stato e della chiesa accomuna le due epoche anche nella debolezza; e tale somiglianza, oltre che nelle linee generali della nostra politica e della vita di Galileo, possiamo trovarla anche nelle particolarità secondarie. Sappiamo il trasporto dj ottimismo e di speranza che indusse Galileo a recarsi a Roma per la terza volta quando fu eletto il nuovo papa, il papa illuminato, amico della scienza, che avrebbe finalmente liberato gli spiriti dagli errori del passato. Non sono di oggi le speranze e le attese di un papa buono e amico del popolo elle ci indichi la strada della liberazione dai grandi mali e dai grandi pericoli che su di noi incombono? E fu proprio all'apice delle su.e i1111sioni,quando credette di poter dare finalmen– te all'umanità il tesoro della sua scienza con le buone raccomandazioni del sant'uffì.– cio, fu proprio a quel punto che la commedia ebbe fine; sorrisi, protezioni, promes– se. dileguarono come false immagini di un sogno e lasciarono Galileo disperatamen– te solo, di fronte al boia della rnnta inquisizione. Ed anche le illusioni del nostro tempo dovranno bruciare come quelle di Gali– leo su.gli altari dei potenti; promesse governative, vittorie elettorali, encicliche papa– li sono le immagini di un sogno ingannevole. Quando àa tutte le miserie sofferte dai popoli maturerà la coscienza di una società liberata dal privilegio e dal dispostismo, la commedia avrà fine e incomincerà il dramma della lotta sociale della rivolta pro– letaria contro lo stato e la chiesa, vecchi strumenti padronali di sopraffazione e di menzogna. La causa proletaria sarà la civiltà di Galileo contro gli oscurantismi che opprimono la vita dell'uomo. ALBERTO MORONI 387

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