Volontà - anno XVI - n.7 - luglio 1963

ceva l'antitesi tra due concezioni di una ricostruzione sociale che era sta– ta sempre viva nell'originaria socialde– mocrazia: la concezione autoritaria e quella libertaria. Gli eventi lo avrebbe– ro dimostrato. Altri settori del movimento operaio e della piccola borghesia subivano l'in– flusso di una accentuata polarizzazione a destra, i reduci rimasti disoccupa– ti, i contadini mobilitati erano una po. tenziale massa di manovra che stava subendo l'attrazione da parte delle for– ze di destra illegalmente organizzate in col'pì nazionalisti e paramilitari Anche queste ultime forle erano preda di una sensazione di insicurezza collet– tiva che le faceva oscillare tra un senti. mento di rivolta contro le istituzioni politiche tradizionali responsabili del– la catastrofe della Germania ed il sen– timento della secolare Obrigkelt, il sen– so cioè della fedeltà alla autorità mili– tare-burocratica prussiana che le por– tava per contrasto ad un furore nazio– nalistico in cui veniva esaltata la Po– litica di revanche condotta avanti da– gli schieramenti della SPD più integra– ti nelle forze capitalistiche e feudali. In codesti gruppi nazionalistici si trat– tava <li una reazione tipicamente « fon– damcntalistica • in cui ci si ribellava all'ordinamento e alle istituzioni politi• che vigenti facendo appello a forLe sto– riche conservatrici ancora antecedenti, matrici delle istituzioni a1Je quali ci si ribellava. Tutta la vicenda della Germania de– gli anni 1919-1921 trova una delle sue maggiori companenti appunto in tale tensione dualistica tra l'esercito e la SPD, nello stesso tempo vittima e re– sponsabile delle iniziative della Rei– chswchr nazionalistica. A testimoniare 414 la funzione estremamente rapida di scambio che tutti gli schieramenti Po– litici di « destra ,. e di « sinistra • ave– vano tra loro jn quel gigantesco cam– po vivo di sperimentazione storica che era la società tedesca di quegli anni, basta ricordare che nel settore più a– vanzato della KPD, la cosiddetta oppo– sizione operaia di Amburgo (che ave– va stretti contatti con la KAPD), che nel corso del secondo Congresso del KPD, nell'ottobre del 1919 (13), aveva sostenuto le tesi più avanzate di una democrazia diretta fondata sul control– lo e sulla autogestione nelle fabbriche, alla fine del 1920 nasceva uno dei pili fervidi movimenti nazionalistici che nulla aveva da invidiare nella sua pas– sione patriottica a quella degli espo– nenti della destra della SPD ( 14). D'altra parte la stessa KPD nel giro cli un anno (1920.1921) era divenuta la più rigida osservante delle parole d'or– dine della IIJ Jnternazion::de a tal pun– to da divenire il classico modello del partito comunista subalterno agli in– teressi della politica estera sovietica (tutt'altro che aliena allora dal tratta– re affari con la Germania dei « social– traditori• Ebert e Scheidemann). Men– tre i quadri organizzativi del movimen– to operaio tedesco si logoravano se– gnando gli ipotetici confini giurisdizio– nalistici dell'azione di classe monopo– lizzata dai responsabili delle linee uffi– ciali, esplodevano al di là degli angu– sti quadri istituzionali le forze della classe operaia più vitali e consapevo- (IJ) Cfr. • Bcricht ilbcr dcn 1 P.1riei1aa dcr KPD von 20 bis 24 Oklobcr 19IJ •· llc– rausgcgcben \'On der KPD. (14) Clr. • Linke Leute "on Rechts • di 1)1- 10.Emst Schilddckopr. S1uttprt, 1960.

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